Olio, la produzione in Puglia è in calo del 30%

L'analisi di Coldiretti: le cause sono clima e Xylella

lunedì 8 novembre 2021 11.52
La campagna olivicola-olearia entra nel vivo in Puglia con quantità di olive che segnano il 30% di calo rispetto alle medie produttive storiche a causa del clima pazzo, dal maltempo alla siccità, senza dimenticare gli effetti della Xylella che dopo Lecce sta intaccando il patrimonio olivicolo di Brindisi. Questo è quanto emerge da un'analisi di Coldiretti Puglia, divulgata in occasione dell'apertura dei frantoi ad Andria, culla della produzione olivicola – olearia italiana, nell'azienda Antico Frantoio Muraglia, con la trasformazione delle olive in extravergine, prodotto simbolo della dieta mediterranea in tutto il mondo.

Ad influenzare la stagione olearia l'assenza di piogge e la siccità che ha colpito il polmone olivicolo del Paese, la Puglia, regione che produce la metà del prodotto italiano, dove sono raddoppiati i costi per irrigare e garantire olive di qualità. Nonostante l'incremento produttivo a doppia cifra rispetto allo scorso anno, frutto di un concreto miglioramento di alcune aree (con punte del +40%) compensato al ribasso da altre zone, in generale la produzione pugliese resterà ben distante dagli standard tipici delle annate di carica con 145 milioni di chilogrammi contro le medie storiche di 200 milioni di kg.

"Non accetteremo alcuna speculazione sui prezzi dell'olio che è di eccezionale qualità", afferma con decisione il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, perché i costi di produzione sono più che raddoppiati "con pesanti ripercussioni sugli operatori seri della filiera, frantoi e produttori, che devono vedersi riconosciuto il loro lavoro con remunerazioni giuste. Coldiretti Puglia vigilerà affinché vengano stanate e perseguite eventuali speculazioni, sostenendo tutte le necessarie azioni di contrasto messe in campo dagli organismi di controllo e dalle forze dell'ordine", insiste il presidente Muraglia.

La crescita dei prezzi del petrolio ha contagiato l'intera economia perché – sottolinea la Coldiretti Puglia – facendo aumentare anche i costi delle imprese, con l'avvio delle operazioni colturali gli agricoltori – spiega la Coldiretti regionale – sono costretti ad affrontare rincari fino al 50% per il gasolio necessario per le attività di raccolta con i mezzi agricoli, per l'acquisto dei fertilizzanti, delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne, mentre durante l'estate con 4 mesi di siccità perdurante sono lievitati i costi per l'irrigazione.

Si profila una annata eccezionale in termini di qualità in provincia di Brindisi con una riduzione generale del 20-25% a causa degli eventi atmosferici, con particolare riferimento al lungo periodo di mancanza di precipitazioni e temperature elevate che si sono susseguite nei mesi scorsi. Purtroppo, è da registrare nell'intera provincia – denuncia Coldiretti Puglia - la continua avanzata della Xylella fastidiosa, con la presenza sempre più numerosa di oliveti con evidenti disseccamenti caratteristici dell'infezione dovuta al batterio. Nella parte sud del territorio provinciale tale fenomeno interessa oramai tutti gli oliveti con conseguenze anche sulla produzione ed una diminuzione del prodotto che in tali comprensori raggiunge anche il 50% rispetto alle annate precedenti.

Le zone a nord della provincia di Taranto registrano riduzioni del prodotto di circa il 30% dovuto all'eccessivo abbassamento della temperatura durante la fase di allegagione, invece a sud di Taranto - riferisce Coldiretti Puglia - la produzione si attesta nella media rispetto alle altre annate. La qualità dell'olio in entrambi gli areali è molto buona grazie all'assenza di attacchi della mosca dell'olivo.

Grave per Coldiretti Puglia l'assenza di manodopera sia per la raccolta che per la gestione dei frantoi. A causa della Xylella fastidiosa sono andate perse 3 olive su 4 in provincia di Lecce con il crollo del 70% della produzione di olio di oliva anche nell'annata 2021. E' il risultato dell'analisi elaborata da Coldiretti Puglia che fotografa uno scenario a tinte fosche, dove il crollo produttivo è divenuto incontrovertibile dal 2015 ad oggi.