Eventi e cultura

Cultura pop, cosplay e fotografia per celebrare le bellezze del territorio

Comicon e Regione Campania lanciano l’iniziativa “Campania in Cosplay”

Il cosplay non è solo un gioco, ma una forma di narrazione vivente che intreccia immaginario e identità, fantasia e abilità. Quando poi il cosplay si intreccia con l'obiettivo fotografico, i risultati diventano dei piccoli capolavori digitali, capaci di incantare il pubblico. Lo sa bene il Comicon di Napoli, tra i principali festival internazionali dedicati al fumetto e all'intrattenimento, che quest'anno ha lanciato – in collaborazione con la Regione Campania – una nuova iniziativa pensata per unire la creatività dei fan con la valorizzazione del territorio: si chiama "Campania in Cosplay" ed è molto più di un semplice contest.

L'idea è semplice ma suggestiva: invitare cosplayer professionisti e appassionati a reinterpretare personaggi iconici della cultura pop (da anime e manga ai videogiochi, dai supereroi ai protagonisti fantasy) ambientandoli nei luoghi più suggestivi della Campania. Dal Vesuvio alla Reggia di Caserta, dalla Costiera Amalfitana agli scavi di Pompei, passando per i borghi del Cilento o le piazze barocche di Napoli, ogni scorcio si trasforma in uno sfondo vivo, quasi cinematografico, per performance visive che fondono immaginazione e patrimonio culturale.

Il concorso, aperto fino al 15 aprile 2025, è rivolto a chiunque voglia mettersi in gioco con uno shooting fotografico in costume, a patto che sia ambientato sul suolo campano. Le immagini più belle saranno selezionate da una giuria di esperti e premiate in occasione del Comicon di Napoli 2025, in programma dal primo al 4 maggio alla Mostra d'Oltremare. In palio, oltre alla visibilità sui canali ufficiali del festival, ci saranno riconoscimenti speciali per le categorie "miglior fotografia", "miglior costume" e "miglior ambientazione".

«Con Campania in Cosplay vogliamo sottolineare il ruolo del cosplay come mezzo espressivo, artistico e turistico insieme», affermano gli organizzatori. «È un invito a raccontare i luoghi attraverso i personaggi, ma anche a guardare i personaggi con occhi nuovi, lasciandosi ispirare dalla bellezza che ci circonda».

Il cosplay, da questo punto di vista, è molto più di un hobby: è uno strumento di storytelling visivo, capace di costruire ponti tra epoche, luoghi e universi narrativi. Iniziative simili stanno nascendo anche altrove, segno di un fermento diffuso che coinvolge tutto il Mezzogiorno.


In foto: cosplayer pugliesi a Miragica (Molfetta), nelle campagne di Spinazzola, alla cattedrale di Bitonto, alla Mostra d'Oltremare (Napoli). Copyright Mario Sculco

In Puglia, ad esempio, il fenomeno ha trovato casa in contesti di grande impatto scenografico, soprattutto se ci soffermiamo sul nord barese, in cui gli eventi trovano splendide cornici nelle strade e nelle piazze delle città.

Pensiamo al Molfest, affacciato sulle banchine del porto di Molfetta, o al Bicomix, che anima il porto di Bisceglie tra workshop, contest e performance a tema. E, andando a ritroso nel tempo, al nostalgico Miragica in Cosplay, che portava i personaggi della fantasia tra le attrazioni di un parco tematico ormai chiuso, ma ancora vivo nella memoria dei fan.

Tutte queste iniziative dimostrano quanto il cosplay sia diventato parte integrante dell'immaginario culturale italiano, non solo come forma di intrattenimento, ma anche come veicolo di promozione territoriale e di aggregazione sociale. Un modo originale per esprimere sé stessi, condividere passioni, esplorare nuovi linguaggi e... riscoprire il proprio territorio con occhi diversi. Perché, a ben vedere, non c'è nulla di più "fantasy" di certi scorci italiani. E il cosplay può essere la chiave per riscoprirli con meraviglia.
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