Luca Mazzone
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Mazzone, bis d'argento alle Paralimpiadi

Il 50enne pugliese secondo nella prova su strada di handbike. Giovedì un'altra opportunità di medaglia nella staffetta mista

Tenace e di parola. Luca Mazzone ha mantenuto ancora una volta la promessa: il 50enne di Terlizzi si è ripetuto conquistando, a distanza di poco meno di 24 ore, la seconda medaglia d'argento individuale alle Paralimpiadi di Tokyo.
Il campione pugliese ha portato a termine la faticosissima prova di handbike riservata agli atleti delle categorie H1 e H2 coprendo la distanza di 52.8 km sul tracciato del Fuji International Speedway col tempo di 1h53'43", precedendo lo spagnolo Sergio Garrote Munoz (a 53"). Imprendibile, al contrario, il francese Florian Jouanny, che ha tagliato il traguardo con un vantaggio di oltre 4 minuti sull'azzurro a una velocità media di 28.9 km/h assicurandosi una meritatissima medaglia d'oro.

Le due fasi di una splendida carriera paralimpica

L'argento nel Road race irrobustisce ulteriormente lo splendido bottino di medaglie conseguito dal terlizzese in ambito paralimpico. Mazzone, tesserato per il Circolo Canottieri Aniene Roma, si è dedicato prima al nuoto, vincendo due argenti nella categoria S4 a Sidney, nel 2000, oltre a tre bronzi mondiali. Quindi le partecipazioni ai Giochi di Atene (2004) e Pechino (2008) senza riuscire a tornare sull'agognato podio e la decisione di ritirarsi per inseguire altri stimoli e ottenere quel diploma in ragioneria purtroppo mancato anche a causa dell'incidente che nel 1990, a seguito di un tuffo in una spiaggia di Giovinazzo, gli procurò, poco più che 18enne, lesioni midollari permanent.

La scoperta dell'handbike, l'amicizia con Zanardi e i grandi trionfi

Mazzone, nel 2011, si è avvicinato all'handbike, disciplina praticata inizialmente nella vicina Ruvo, che era diventata la sua città di residenza sei anni prima per ragioni di cuore. Un approccio, quello al paraciclismo, rivelatosi fondamentale per la crescita di uno sport che ha avvicinato un numero sempre più elevato di praticanti, anche e soprattutto alla luce dei grandi risultati che l'Italia ha fatto registrare in virtù della sinergia tra il pugliese e l'immenso Alex Zanardi, icona del movimento paralimpico mondiale. La forza di quello straordinario esempio di amore per la vita ha ispirato Luca Mazzone, che dal 2012 si è unito all'Aniene, club della capitale, cominciando a collezionare trionfi su trionfi: 18 medaglie mondiali (15 ori e 3 argenti) tra prove a cronometro, corse su strada individuali e staffette miste in trio con Zanardi e Vittorio Podestà. La consacrazione a Rio, con due ori (cronometro e staffetta mista) e un argento nella gara in linea.

Terza medaglia pugliese a Tokyo 2020. E non è finita...

Il bottino della Puglia ai Giochi giapponesi è perciò a tre medaglie, considerando il fantastico oro della 25enne putignanese Vittoria Bianco nella staffetta 4x100 stile libero femminile di nuoto. La missione di Luca Mazzone, però, non è ancora terminata: giovedì 2 settembre, a partire dalle 8:30 italiane, il terlizzese sarà ancora protagonista sulla pista del Fuji, che ha ospitato anche alcune edizioni Gran Premio del Giappone di Formula uno, compresa la leggendaria ultima prova del Mondiale 1976, quella del "gran rifiuto" di Niki Lauda sotto la pioggia battente che consegnò il titolo iridato a James Hunt. Le handbike non toccheranno velocità così sostenute ma di certo gli azzurri (Fabrizio Cornegliani, Paolo Cecchetto, Katia Aere, Francesca Porcellato, Ana Maria Vitelaru oltre al pugliese) spingeranno forte con le braccia e faranno tutto quanto è nelle loro possibilità per emozionare ancora e regalarsi un'altra medaglia. Nel nome di Alex Zanardi.
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