Sequestro porto di Bari
Sequestro porto di Bari
Cronaca

Quasi 120mila calzature di contrabbando sequestrate nel porto di Bari

L'azione è frutto di un importante Protocollo di Intesa siglato tra Guardia di Finanza e Agenzia Dogane e Monopoli

Nei primi mesi del 2024, i Finanzieri del II Gruppo Bari e i Funzionari di Bari dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno sequestrato, nel Porto di Bari, 118.556 calzature in procinto di essere introdotte illecitamente sul territorio nazionale.

In attuazione di uno specifico Protocollo di Intesa siglato tra Guardia di Finanza e Agenzia Dogane e Monopoli, è stata posta in essere una mirata analisi di rischio che ha consentito di individuare e sottoporre a controllo, in quattro distinte operazioni, altrettanti mezzi che trasportavano calzature.
Nonostante l'apparente riconducibilità della documentazione di accompagnamento al tipo di merce trasportata (diretta in diverse aree del territorio nazionale), i riscontri fisici sui carichi hanno fatto emergere carenze ed incongruenze in ordine alla quantità, alla qualità e al valore dichiarato dei beni trasportati. In seguito all'approfondimento effettuato sull'ulteriore documentazione richiesta ai mittenti delle spedizioni, è stato possibile accertare che le calzature stavano per essere introdotte sul territorio comunitario in violazione degli obblighi di pagamento dei diritti di confine dovuti.

Gli operanti, quindi, hanno proceduto al sequestro della merce e dei mezzi di trasporto e alla denuncia di sei soggetti per le ipotesi di reato di contrabbando ex artt. 25 e 292 del Testo Unico delle Leggi Doganali (si tratta, in ogni caso, di accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari che necessitano della successiva verifica processuale in contraddittorio con la difesa), accertando diritti dovuti (dazi ed IVA) per un totale di quasi 200.000 euro.

Il risultato ottenuto testimonia ancora una volta l'importanza dell'attività sinergicamente svolta, nel sedime portuale di Bari, dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dalla Guardia di Finanza a contrasto delle frodi doganali e a tutela delle risorse economiche e finanziarie dell'Unione Europea e dello Stato nonché della libera concorrenza e delle imprese rispettose delle regole.
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