
Cronaca
Spaccio e sfruttamento del lavoro: sgominata rete criminale operante anche in Puglia
Agiva nella provincia di Taranto ma anche in Basilicata ed Emilia Romagna
Puglia - martedì 13 maggio 2025
14.52
Un'associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, attiva nei comuni di Taranto, Ginosa, Laterza, Montescaglioso (Matera) e Molinella (Bologna), è stata sgominata dai carabinieri, che hanno eseguito tredici ordinanze di custodia cautelare — dieci in carcere e tre ai domiciliari — emesse dal gip del Tribunale di Lecce su richiesta del pm Milto De Nozza della Direzione distrettuale antimafia.
Due degli indagati sono accusati anche di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Avrebbero reclutato braccianti agricoli di origine magrebina, romena e italiana, sottoponendoli a condizioni lavorative degradanti e senza tutele.
I provvedimenti restrittivi sono stati notificati nelle province di Taranto, Bari, Foggia e Bologna.
L'indagine, avviata nell'ottobre 2022, ha permesso di ricostruire la struttura dell'organizzazione, delineando ruoli e compiti dei suoi membri, attivi in tutte le fasi della filiera dello spaccio: dall'approvvigionamento alla gestione delle piazze. Durante le operazioni, i militari hanno sequestrato circa un chilo di droga, tra cocaina ed eroina.
Nel parallelo filone sul caporalato, è emerso che i braccianti erano costretti a lavorare senza contratto su terreni di diverse aziende agricole della provincia ionica, privi di riposo settimanale e in condizioni igienico-sanitarie precarie. Le retribuzioni, inferiori ai minimi previsti dal contratto collettivo nazionale, in alcuni casi venivano corrisposte in parte con sostanze stupefacenti. In altri casi, il lavoro nero era imposto per saldare debiti contratti a causa dell'acquisto di droga.
Due degli indagati sono accusati anche di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Avrebbero reclutato braccianti agricoli di origine magrebina, romena e italiana, sottoponendoli a condizioni lavorative degradanti e senza tutele.
I provvedimenti restrittivi sono stati notificati nelle province di Taranto, Bari, Foggia e Bologna.
L'indagine, avviata nell'ottobre 2022, ha permesso di ricostruire la struttura dell'organizzazione, delineando ruoli e compiti dei suoi membri, attivi in tutte le fasi della filiera dello spaccio: dall'approvvigionamento alla gestione delle piazze. Durante le operazioni, i militari hanno sequestrato circa un chilo di droga, tra cocaina ed eroina.
Nel parallelo filone sul caporalato, è emerso che i braccianti erano costretti a lavorare senza contratto su terreni di diverse aziende agricole della provincia ionica, privi di riposo settimanale e in condizioni igienico-sanitarie precarie. Le retribuzioni, inferiori ai minimi previsti dal contratto collettivo nazionale, in alcuni casi venivano corrisposte in parte con sostanze stupefacenti. In altri casi, il lavoro nero era imposto per saldare debiti contratti a causa dell'acquisto di droga.