Puglia impegnata contro la tratta degli esseri umani: in 9 anni più di 1300 persone in carico, 550 interventi di prossimità
I dati presentati allo Spazio Murat nel convegno ‘La Puglia non Tratta": quasi 25 mila i contatti in tutta la regione
martedì 10 giugno 2025
15.24
24159 contatti di cui 8780 uomini (70 presunti minori), 14319 donne (39 presunte minori) e 1060 persone trans. 1888 interventi delle Unità di strada e di Contatto di cui 1233 in ambito di sfruttamento sessuale, 521 in ambito di sfruttamento lavorativo, 26 in ambito di accattonaggio e 108 negli insediamenti informali. 1338 persone prese in carico con una netta prevalenza di donne (1086) con 370 persone accolte sul territorio e 280 in altre regioni. 550 le persone destinatarie di interventi di prossimità in ambito sanitario, legale, abitativo, educativo e lavorativo.
Sono i numeri delle prime sei edizioni (2016-2025) del progetto "La Puglia non Tratta", promosso dallaRegione Puglia in collaborazione con nove soggetti attuatori (Coop. CAPS, Coop. Comunità Oasi2 San Francesco, Coop Atuttotenda, APS Giraffa, Coop Medtraining, Ass. Micaela, Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII,APS MondoNuovo, Consiglio Italiano Rifugiati CIR Lecce) e finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dati che testimoniano l'importanza e la necessità di strumenti finalizzati a spezzare la catena invisibile dello sfruttamento degli esseri umani e restituire dignità e speranza alle vittime.
Le cifre, aggiornate al 31 maggio 2025, sono state presentate nel corso del convegno nazionale intitolato "Le nuove sfide del contrasto alla tratta. Dall'emersione all'accoglienza" organizzato dalla Regione Puglia, i cui lavori sono stati avviati questa mattina allo Spazio Murat di Bari.
La giornata, aperta dai saluti della vicesindaca di Bari Giovanna Iacovone e dalla proiezione del videospot "La Puglia non Tratta" diretto da Alessandro Piva, ha ospitato un confronto a più voci sulle principali emergenze e proposte programmatiche relative ai processi di emersione, accoglienza e integrazione delle vittime, con un focus sui risultati conseguiti nell'esperienza pugliese.
"La Regione Puglia - ha dichiarato il presidente Michele Emiliano - ha un ufficio e tante persone che lavorano per capire in che modo le organizzazioni criminali si possano infilare nei flussi migratori legali o illegali per far venire in Italia uomini e donne ai fini di sfruttamento sessuale o lavorativo. Si tratta di un fenomeno complesso che va inserito in analisi geopolitiche molto complicate e che riguarda esseri umani che attraversano guerre, mancanza di acqua e di cibo e malattie. Serve quindi una grande e altissima specializzazione per affrontarlo. Una specializzazione che la Regione sta tentando di patrimonializzare per passarla, poi, alle generazioni successive all'interno della sua struttura organizzativa. Questo è un grande orgoglio di questi nove anni di lavoro".
"La tratta degli esseri umani - ha sottolineato l'assessora regionale alla Cultura e Legalità Viviana Matrangola - è un crimine che offende tutta l'umanità. Un fenomeno globale, che fa milioni di vittime nel mondo e che riguarda anche i nostri territori. Davanti allo sfruttamento degli esseri umani, però, la Puglia non volta lo sguardo. Grazie a 'La Puglia non Tratta', abbiamo messo in campo strumenti concreti che integrano accoglienza, protezione, formazione e inserimento socio-lavorativo. I dati delle prime sei edizioni del progetto parlano chiaro con più di 24mila contatti e oltre 1.300 persone prese in carico. Numeri che raccontano storie di persone spesso ridotte a schiavitù lavorative o sessuali, tra le quali sono tanti anche i minori. Questo scenario ci spinge a rafforzare il nostro impegno e a ribadire che la Puglia c'è ed è in prima linea nel contrasto a ogni forma di sfruttamento e nella costruzione di comunità più umane e accoglienti, dove nessuno venga lasciato indietro o offeso nella propria dignità".
Il dirigente Sezione Sicurezza del cittadino, Politiche per le migrazioni e Antimafia Sociale della Regione Puglia Vitandrea Marzano ha aggiunto che "il progetto 'La Puglia non Tratta' ha un carattere strategico perché si lega ad altri obiettivi e missioni della Regione Puglia. Il progetto, in attesa del settimo bando che ne consentirà la prosecuzione, incrocia infatti i temi dello sfruttamento sessuale e lavorativo, coinvolge le donne e tutela i minori, che per un terzo sono vittime di sfruttamento e di tratta a livello internazionale, e si lega al tema dell'immigrazione e del lavoro sommerso. Il convegno di oggi si svolge nel cuore di Bari, in una cornice che rappresenta l'attrattività e l'accoglienza della città. Vogliamo che questa accoglienza abbia un'attenzione in più, soprattutto nei confronti delle persone più vulnerabili ed esposte alle disuguaglianze della globalizzazione".
Il neo-presidente di CROAS Puglia Massimiliano Fiorentino ha rimarcato il ruolo svolto dagli assistenti sociali "nei servizi territoriali e negli ospedali, soprattutto per intercettare le sacche di povertà e le criticità di cui sono portatrici le persone migranti e le loro famiglie. Un ruolo che riguarda anche l'integrazione socio-sanitaria in tutti i settori del Welfare".
Sottolineando il ruolo attivo nella Puglia nel contrasto alla tratta di esseri umani, la Consulente Esperta del Dipartimento per le Pari Opportunità Francesca Nicodemi ha evidenziato l'importanza di "giornate come questa, che consentono agli addetti ai lavori e alla cittadinanza di conoscere un fenomeno ancora in gran parte sommerse e le sfaccettature delle sfide che riguardano la protezione delle vittime".
Nel panel dedicato a "L'esperienza de La Puglia non Tratta 2024-2025" sono stati presentati i risultati della sesta edizione del progetto con le relazioni della Cooperativa Sociale CAPS (con Marianna Genchi), delle Cooperative Atuttotenda e Medtraining (con Simona Schiattino e Sara Tonani), del CIR - Consiglio Italiano Rifugiati Lecce (con Federico Renna e Layla Rafek) e delle Associazioni Micaela Onlus (con Maria Luisa Puglisi) e Giraffa (con Maria Pia Vigilante).
Secondo le ultime rilevazioni, le uscite delle unità di strada in tutta la Puglia sono state 385 negli ambiti di sfruttamento sessuale (185), sfruttamento lavorativo (76), negli insediamenti informali (108, c.d. "sfruttamento misto") e in ambito di accattonaggio (16).
Il totale complessivo di contatti registrati è di 3895, di cui 744 uomini (2 presunti minori), 2575 donne (1 presunte minori) e 576 persone trans. Sono inoltre state dedicate 149 giornate alla mappatura di annunci online per sfruttamento sessuale. Le persone valutate come possibili vittime di tratta sono state 198, di cui 123 donne, 72 uomini e 3 persone transessuali. Tra queste, 95 sono state prese in carico in accoglienza residenziale o territoriale. Le persone destinatarie di interventi di prossimità sono state 550.
All'interno del focus sono stati affrontati temi fondamentali come: l'orientamento e l'accompagnamento ai servizi del territorio (salute, istruzione, documenti), la presa in carico per soggetti vulnerabili in collaborazione con i servizi socio-sanitari, l'orientamento e la tutela legale, in ottica di co-costruzione del progetto individualizzato insieme con le persone direttamente coinvolte, preferendo la centralità della persona all'approccio di tipo assistenzialistico.
La sessione si è conclusa con la proiezione di un estratto dall'intervista WelfarePost | SALL - Il caporalato, una condizione disumana e con l'intervento di Chiara Scipioni, Protection Associate Human Trafficking di UNHCR.
"Il lavoro di UNHCR - ha dichiarato Scipioni - è garantire il riconoscimento come rifugiato a chi è vittima di tratta e ha bisogno di protezione internazionale, e tutelare chi fugge da persecuzioni per evitare che diventi vittima di tratta durante il percorso o una volta arrivato. In quest'ottica, le Linee Guida per l'identificazione e il referral delle potenziali vittime di tratta sono strumenti fondamentali per le Commissioni Territoriali che prevedono il coinvolgimento diretto degli enti antitratta nei casi in cui emergano indicatori, interventi pensati e realizzati sempre con il consenso della persona interessata. Un ruolo centrale in questo lavoro è sicuramente affidato agli enti che, grazie alla loro esperienza e competenza, sono attori chiave nel garantire protezione e assistenza qualificata. Una menzione particolare va dedicata alle nuove normative europee – in particolare il Patto UE su migrazione e asilo e la Direttiva 2024/1712 – che rafforzano la necessità di coordinamento tra sistema asilo e sistema antitratta, ed è proprio in questa direzione che si inserisce il lavoro in corso per attuare il Vademecum nazionale per la presa in carico delle persone vulnerabili, che, per la componente tratta, è importante preveda il coinvolgimento degli enti antitratta nei tavoli delle Prefetture, per renderlo operativo e costruire una risposta integrata ed efficace".
La mattinata si è chiusa con l'intervento di Gianfranco Della Valle, Coordinatore Numero Verde Antitratta dal titolo de "Il Numero Verde Antitratta, la trasformazione del fenomeno attraverso i numeri" e la "Consegna delle Parole della Tratta, dalla Regione agli Enti al Territorio" a cura di Anna Maria Cantacessi, Responsabile del Procedimento de La Puglia non Tratta, Sezione Sicurezza del cittadino, Politiche per le migrazioni e Antimafia Sociale di Regione Puglia.
La moderazione degli interventi della mattina è stata affidata a Gianpietro Occhiofino, giornalista e funzionario della Sezione Sicurezza del cittadino, Politiche per le migrazioni e Antimafia Sociale di Regione Puglia.
Il convegno prosegue nel pomeriggio con un approfondimento rivolto agli operatori del settore. Dopo la pausa pranzo i lavori proseguono con il "Dialogo sulla Tratta a scopo di sfruttamento lavorativo e i Decreti Flussi" affidato a Tommaso Sbriccoli (Antropologo esperto di sud asiatico, Università di Siena), Dario Belluccio (Esperto Associazione Studi Giuridici Immigrazione) e Aurora Sordini (Coordinatrice Help Desk Anticaporalato) con la moderazione di Luisa Gissi della Coop. Comunità Oasi2 San Francesco.
Alle 16 è in programma un "Dialogo sulla Tratta a scopo di sfruttamento sessuale: le nuove accoglienze e le discriminazioni fondate sul genere" con gli interventi di Monica Del Vecchio (Focal point Tratta presso la Commissione Territoriale per il Riconoscimento della Protezione Internazionale di Bari), Rosy Paparella(Coordinatrice Centro Antidiscriminazione CAD Mo.N.Di.) e Nicoletta Zocco (Coordinatrice Unità di Strada Vivian Love, Coop. CAT), il dialogo è moderato da Stefania Lupo dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII.
La conclusione dei lavori, prevista alle ore 17, è affidata a Vitandrea Marzano, dirigente Sezione Sicurezza del cittadino, Politiche per le migrazioni e Antimafia Sociale della Regione Puglia.
Sono i numeri delle prime sei edizioni (2016-2025) del progetto "La Puglia non Tratta", promosso dallaRegione Puglia in collaborazione con nove soggetti attuatori (Coop. CAPS, Coop. Comunità Oasi2 San Francesco, Coop Atuttotenda, APS Giraffa, Coop Medtraining, Ass. Micaela, Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII,APS MondoNuovo, Consiglio Italiano Rifugiati CIR Lecce) e finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dati che testimoniano l'importanza e la necessità di strumenti finalizzati a spezzare la catena invisibile dello sfruttamento degli esseri umani e restituire dignità e speranza alle vittime.
Le cifre, aggiornate al 31 maggio 2025, sono state presentate nel corso del convegno nazionale intitolato "Le nuove sfide del contrasto alla tratta. Dall'emersione all'accoglienza" organizzato dalla Regione Puglia, i cui lavori sono stati avviati questa mattina allo Spazio Murat di Bari.
La giornata, aperta dai saluti della vicesindaca di Bari Giovanna Iacovone e dalla proiezione del videospot "La Puglia non Tratta" diretto da Alessandro Piva, ha ospitato un confronto a più voci sulle principali emergenze e proposte programmatiche relative ai processi di emersione, accoglienza e integrazione delle vittime, con un focus sui risultati conseguiti nell'esperienza pugliese.
"La Regione Puglia - ha dichiarato il presidente Michele Emiliano - ha un ufficio e tante persone che lavorano per capire in che modo le organizzazioni criminali si possano infilare nei flussi migratori legali o illegali per far venire in Italia uomini e donne ai fini di sfruttamento sessuale o lavorativo. Si tratta di un fenomeno complesso che va inserito in analisi geopolitiche molto complicate e che riguarda esseri umani che attraversano guerre, mancanza di acqua e di cibo e malattie. Serve quindi una grande e altissima specializzazione per affrontarlo. Una specializzazione che la Regione sta tentando di patrimonializzare per passarla, poi, alle generazioni successive all'interno della sua struttura organizzativa. Questo è un grande orgoglio di questi nove anni di lavoro".
"La tratta degli esseri umani - ha sottolineato l'assessora regionale alla Cultura e Legalità Viviana Matrangola - è un crimine che offende tutta l'umanità. Un fenomeno globale, che fa milioni di vittime nel mondo e che riguarda anche i nostri territori. Davanti allo sfruttamento degli esseri umani, però, la Puglia non volta lo sguardo. Grazie a 'La Puglia non Tratta', abbiamo messo in campo strumenti concreti che integrano accoglienza, protezione, formazione e inserimento socio-lavorativo. I dati delle prime sei edizioni del progetto parlano chiaro con più di 24mila contatti e oltre 1.300 persone prese in carico. Numeri che raccontano storie di persone spesso ridotte a schiavitù lavorative o sessuali, tra le quali sono tanti anche i minori. Questo scenario ci spinge a rafforzare il nostro impegno e a ribadire che la Puglia c'è ed è in prima linea nel contrasto a ogni forma di sfruttamento e nella costruzione di comunità più umane e accoglienti, dove nessuno venga lasciato indietro o offeso nella propria dignità".
Il dirigente Sezione Sicurezza del cittadino, Politiche per le migrazioni e Antimafia Sociale della Regione Puglia Vitandrea Marzano ha aggiunto che "il progetto 'La Puglia non Tratta' ha un carattere strategico perché si lega ad altri obiettivi e missioni della Regione Puglia. Il progetto, in attesa del settimo bando che ne consentirà la prosecuzione, incrocia infatti i temi dello sfruttamento sessuale e lavorativo, coinvolge le donne e tutela i minori, che per un terzo sono vittime di sfruttamento e di tratta a livello internazionale, e si lega al tema dell'immigrazione e del lavoro sommerso. Il convegno di oggi si svolge nel cuore di Bari, in una cornice che rappresenta l'attrattività e l'accoglienza della città. Vogliamo che questa accoglienza abbia un'attenzione in più, soprattutto nei confronti delle persone più vulnerabili ed esposte alle disuguaglianze della globalizzazione".
Il neo-presidente di CROAS Puglia Massimiliano Fiorentino ha rimarcato il ruolo svolto dagli assistenti sociali "nei servizi territoriali e negli ospedali, soprattutto per intercettare le sacche di povertà e le criticità di cui sono portatrici le persone migranti e le loro famiglie. Un ruolo che riguarda anche l'integrazione socio-sanitaria in tutti i settori del Welfare".
Sottolineando il ruolo attivo nella Puglia nel contrasto alla tratta di esseri umani, la Consulente Esperta del Dipartimento per le Pari Opportunità Francesca Nicodemi ha evidenziato l'importanza di "giornate come questa, che consentono agli addetti ai lavori e alla cittadinanza di conoscere un fenomeno ancora in gran parte sommerse e le sfaccettature delle sfide che riguardano la protezione delle vittime".
Nel panel dedicato a "L'esperienza de La Puglia non Tratta 2024-2025" sono stati presentati i risultati della sesta edizione del progetto con le relazioni della Cooperativa Sociale CAPS (con Marianna Genchi), delle Cooperative Atuttotenda e Medtraining (con Simona Schiattino e Sara Tonani), del CIR - Consiglio Italiano Rifugiati Lecce (con Federico Renna e Layla Rafek) e delle Associazioni Micaela Onlus (con Maria Luisa Puglisi) e Giraffa (con Maria Pia Vigilante).
Secondo le ultime rilevazioni, le uscite delle unità di strada in tutta la Puglia sono state 385 negli ambiti di sfruttamento sessuale (185), sfruttamento lavorativo (76), negli insediamenti informali (108, c.d. "sfruttamento misto") e in ambito di accattonaggio (16).
Il totale complessivo di contatti registrati è di 3895, di cui 744 uomini (2 presunti minori), 2575 donne (1 presunte minori) e 576 persone trans. Sono inoltre state dedicate 149 giornate alla mappatura di annunci online per sfruttamento sessuale. Le persone valutate come possibili vittime di tratta sono state 198, di cui 123 donne, 72 uomini e 3 persone transessuali. Tra queste, 95 sono state prese in carico in accoglienza residenziale o territoriale. Le persone destinatarie di interventi di prossimità sono state 550.
All'interno del focus sono stati affrontati temi fondamentali come: l'orientamento e l'accompagnamento ai servizi del territorio (salute, istruzione, documenti), la presa in carico per soggetti vulnerabili in collaborazione con i servizi socio-sanitari, l'orientamento e la tutela legale, in ottica di co-costruzione del progetto individualizzato insieme con le persone direttamente coinvolte, preferendo la centralità della persona all'approccio di tipo assistenzialistico.
La sessione si è conclusa con la proiezione di un estratto dall'intervista WelfarePost | SALL - Il caporalato, una condizione disumana e con l'intervento di Chiara Scipioni, Protection Associate Human Trafficking di UNHCR.
"Il lavoro di UNHCR - ha dichiarato Scipioni - è garantire il riconoscimento come rifugiato a chi è vittima di tratta e ha bisogno di protezione internazionale, e tutelare chi fugge da persecuzioni per evitare che diventi vittima di tratta durante il percorso o una volta arrivato. In quest'ottica, le Linee Guida per l'identificazione e il referral delle potenziali vittime di tratta sono strumenti fondamentali per le Commissioni Territoriali che prevedono il coinvolgimento diretto degli enti antitratta nei casi in cui emergano indicatori, interventi pensati e realizzati sempre con il consenso della persona interessata. Un ruolo centrale in questo lavoro è sicuramente affidato agli enti che, grazie alla loro esperienza e competenza, sono attori chiave nel garantire protezione e assistenza qualificata. Una menzione particolare va dedicata alle nuove normative europee – in particolare il Patto UE su migrazione e asilo e la Direttiva 2024/1712 – che rafforzano la necessità di coordinamento tra sistema asilo e sistema antitratta, ed è proprio in questa direzione che si inserisce il lavoro in corso per attuare il Vademecum nazionale per la presa in carico delle persone vulnerabili, che, per la componente tratta, è importante preveda il coinvolgimento degli enti antitratta nei tavoli delle Prefetture, per renderlo operativo e costruire una risposta integrata ed efficace".
La mattinata si è chiusa con l'intervento di Gianfranco Della Valle, Coordinatore Numero Verde Antitratta dal titolo de "Il Numero Verde Antitratta, la trasformazione del fenomeno attraverso i numeri" e la "Consegna delle Parole della Tratta, dalla Regione agli Enti al Territorio" a cura di Anna Maria Cantacessi, Responsabile del Procedimento de La Puglia non Tratta, Sezione Sicurezza del cittadino, Politiche per le migrazioni e Antimafia Sociale di Regione Puglia.
La moderazione degli interventi della mattina è stata affidata a Gianpietro Occhiofino, giornalista e funzionario della Sezione Sicurezza del cittadino, Politiche per le migrazioni e Antimafia Sociale di Regione Puglia.
Il convegno prosegue nel pomeriggio con un approfondimento rivolto agli operatori del settore. Dopo la pausa pranzo i lavori proseguono con il "Dialogo sulla Tratta a scopo di sfruttamento lavorativo e i Decreti Flussi" affidato a Tommaso Sbriccoli (Antropologo esperto di sud asiatico, Università di Siena), Dario Belluccio (Esperto Associazione Studi Giuridici Immigrazione) e Aurora Sordini (Coordinatrice Help Desk Anticaporalato) con la moderazione di Luisa Gissi della Coop. Comunità Oasi2 San Francesco.
Alle 16 è in programma un "Dialogo sulla Tratta a scopo di sfruttamento sessuale: le nuove accoglienze e le discriminazioni fondate sul genere" con gli interventi di Monica Del Vecchio (Focal point Tratta presso la Commissione Territoriale per il Riconoscimento della Protezione Internazionale di Bari), Rosy Paparella(Coordinatrice Centro Antidiscriminazione CAD Mo.N.Di.) e Nicoletta Zocco (Coordinatrice Unità di Strada Vivian Love, Coop. CAT), il dialogo è moderato da Stefania Lupo dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII.
La conclusione dei lavori, prevista alle ore 17, è affidata a Vitandrea Marzano, dirigente Sezione Sicurezza del cittadino, Politiche per le migrazioni e Antimafia Sociale della Regione Puglia.