Morire a Trani è diventato un lusso: proteste per i rincari al cimitero dopo la privatizzazione

I cittadini lamentano anche altri disservizi tra cui il cancello di Via dei Finanzieri sempre chiuso

domenica 28 settembre 2025 8.25
Da quando la gestione del cimitero comunale è passata nelle mani di un gestore privato, sono sempre più numerose le segnalazioni di disagi e rincari da parte dei cittadini tranesi. Un cambiamento che, secondo molti, ha portato a una serie di "assurdità" che offendono non solo il portafoglio ma anche il senso civico e il rispetto per i defunti.

La polemica più accesa riguarda il drastico aumento dei costi per le operazioni funerarie, in particolare nel fine settimana. I numeri parlano chiaro, la tumulazione in settimana costa circa 410 euro (già un prezzo maggiore rispetto al passato) ma nel weekend, il sabato, si passa ai circa 630 euro, per l'inumazione invece, in settimana il costo è di circa 450 euro mentre nel weekend si passa ai circa 680 euro. I prezzi sono cambiati anche per l'estumulazione, dove si è passati dai circa 220 euro a 650 euro, mentre per l'esumazione si va dai 223 euro ai 620 euro. Una differenza che ha lasciato molti cittadini sgomenti: morire di nel weekend dunque, per le famiglie, significa affrontare costi maggiorati fino al 50%. In alternativa, si è costretti a rinviare tutto al lunedì, con comprensibili disagi emotivi e organizzativi.

Ma non è tutto. Tra le lamentele più frequenti vi è anche la chiusura del cancello di via dei Finanzieri, da tempo non più accessibile. Una decisione che obbliga visitatori e familiari ad allungare i percorsi per raggiungere i propri cari, senza alcuna comunicazione ufficiale da parte dell'amministrazione comunale.

I cittadini si interrogano: il cimitero dovrebbe essere un luogo di silenzio, rispetto e uguaglianza, non un'azienda dove il sabato "costa di più" e dove l'accessibilità diventa un problema. In molti si appellano all'Amministrazione comunale affinché si faccia chiarezza sulla scelta del gestore privato e soprattutto sulla sostenibilità sociale ed economica di un servizio che, per sua natura, dovrebbe essere garantito a tutti senza distinzioni di orario… o di reddito.