Scie luminose nel cielo di Puglia. Tante segnalazioni, ma di cosa si tratta?

La testimonianza esclusiva e la spiegazione della Protezione Civile della Puglia

giovedì 11 novembre 2021 13.43
A cura di Gianluca Battista
Una lunga e consistente scia luminosa che ha attraversato il cielo ed è sembrata "morire" verso il mare.

Questa la segnalazione giunta alla nostra redazione nella serata di mercoledì 10 novembre, intorno alle 19.25. Il fenomeno era stato osservato da una nostra lettrice, Maria Cristina Altieri, che ci ha detto: «Guidavo tra via Cavour e via Agostino Gioia a Giovinazzo (Nord Barese, ndr) ed ho visto all'improvviso apparire nel cielo una lunga scia luminosa, che non mi è sembrata come quella che volgarmente viene chiamata stella cadente. Si è trattato - ha spiegato - piuttosto di una fascio luminoso che alla mia vista è parso andare a morire verso il mare, con una colorazione arancio piuttosto vivo».
La solerte cittadina ha anche allertato la Polizia Locale, da cui è arrivata una risposta laconica affatto adatta alla situazione, ed ha ritenuto di contattare la Polizia di Stato e le strutture dell'Aeroporto di Bari, che invece hanno preso in consegna la segnalazione, poi rivelatasi non isolata.
Era successo, nel frattempo, che anche in Salento la scia era stata avvistata e la Protezione Civile della Puglia si è prontamente attivata per monitorare il fenomeno.

I "BOLIDI" IN CIELO NON SONO UN FENOMENO RARO

Da ovest verso est. Anche in Salento è stato dunque osservato il medesimo fenomeno a cui aveva assistito la nostra testimone ed altri giovinazzesi nella serata di ieri.
Si è trattato del passaggio, spiegano gli esperti, di un "bolide" ovvero di una luminosissima meteora appartenente al fenomeno delle Tauridi del Sud, uno sciame meteorico che ha origine dai detriti della Cometa Encke e che sta transitando in questi giorni sui cieli della Puglia. La Terra è attraversata da questi detriti che bruciano nella loro traiettoria con l'impatto con l'atmosfera.
«Non sono fenomeni rari - ha spiegato il dirigente regionale della Protezione Civile, Mario Lerario - e che quindi non dovrebbero destare né preoccupazione, né clamore. Abbiamo seguito comunque questo fenomeno con il centro funzionale, il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile e l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia».