Rientro a scuola, in Puglia si discute di trasporti e doppi turni di ingresso

I presidi di ANP: "Il doppio orario penalizza eccessivamente gli studenti che entreranno al secondo turno"

domenica 5 settembre 2021
A cura di La Redazione
Il rientro a scuola, in presenza, in Puglia, continua ad essere un'incognita. Mentre proseguono i lavori ai tavoli insediati nelle prefetture di tutte le province pugliese, sono ancora molti i nodi da sciogliere prima che suoni la campanella dell'anno scolastico 2021/2022 il prossimo 20 settembre.

Un punto su cui sembra non esserci alcuna certezza è il doppio orario di ingresso, auspicato dai prefetti e contrastato dalle scuole. La scelta di fare il doppio turno potrebbe rendere meno problematico il nodo trasporti, che non sembra avere un piano ben definito anche se l'assessorato regionale da mesi sembra stia lavorando in tal senso.

Ad essere penalizzati dal doppio turno scolastico sarebbero però gli studenti, almeno stando a quanto dichiarano da ANP Puglia: "Il doppio orario di ingresso penalizza eccessivamente gli studenti che entreranno al secondo turno, soprattutto quelli degli istituti scolastici con orari più lunghi, come i tecnici ed i professionali - dichiara Roberto Romito - Non è una questione di ricercare a tutti i costi la migliore "comodità organizzativa" per le scuole, come qualcuno insinua: si tratta, invece, di far del tutto per proteggere e garantire il diritto all'apprendimento da parte degli studenti, che è uno dei compiti precipui del profilo professionale dei dirigenti scolastici".

Ma quale potrebbe essere allora la soluzione a questo problema? Un problema che lega scuola e trasporti che dopo quasi due anni di emergenza pandemica non ha ancora trovato una soluzione. Per i presidi si potrebbero studiare alternative insieme alle aziende di trasporto, in modo da sfruttare tutte le risorse umane e finanziarie disponibili, in modo da aumentare le corse e non far accalcare gli studenti. Inoltre, come già proposto, si potrebbero utilizzare in questo periodo emergenziale anche i mezzi delle aziende private, che diverse volte hanno dato la loro disponibilità, anche se finora non sembra essere una opzione che la Regione Puglia stia considerando.

"Dobbiamo fare di tutto per evitare che siano le scuole a pagare per situazioni non risolte al di fuori di esse. E, insieme a loro, studenti e famiglie già gravemente danneggiati dal deficit formativo indotto dai problemi della pandemia", conclude Romito.