Cinema Odeon di Bitonto
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Attualità

Addio allo storico Cinema Odeon di Bitonto: via alla demolizione, al suo posto nuove abitazioni

I lavori, a cura dell'impresa Edil Tecnica Srl, sono partiti da alcuni giorni e dovrebbero concludersi nell'agosto 2027

Uno degli ultimi baluardi della cultura cinematografica e teatrale bitontina sta per scomparire definitivamente. Tra pochi giorni, inizierà la demolizione dello storico Cinema Odeon, su via Perrese, oggi ormai in disuso da anni ma un tempo cuore pulsante della vita culturale cittadina.

La sua storia parte da lontano. Nato nella seconda metà degli anni '40 come "Arena Giardino", piccolo cinema all'aperto attivo durante la stagione estiva, nel 1953 venne coperto e trasformato nell'attuale Teatro Odeon grazie all'iniziativa di Giuseppe Coviello. Dotato di 500 posti a sedere e di un palcoscenico di 5 metri per 12, alto 7 metri, fu per decenni uno dei principali punti di riferimento per la cultura e lo spettacolo della città.

Non solo film, ma anche teatro, musica e spettacoli dal vivo: l'Odeon ospitò gruppi teatrali locali – come il celebre "Tina De Filippo" – e artisti di fama nazionale, tra cui Domenico Modugno, i Pooh, Ivano Fossati, i Delirium e i New Trolls. Era il tempo in cui il teatro e il cinema rappresentavano occasioni reali di socialità e ritrovo per l'intera comunità. Con il passare degli anni, e con l'affermarsi di nuove modalità di fruizione dello spettacolo, l'Odeon cambiò pelle, virando – come accaduto ad altre sale in tutta Italia – verso il cinema "a luci rosse". Un capitolo controverso della sua storia, che non riuscì comunque a salvarlo dal declino.

Oggi, grazie al permesso di costruire n. 14573/19, rilasciato dal Comune di Bitonto il 16 luglio 2024, sull'area sorgerà il nuovo complesso residenziale denominato "Aster", i cui lavori sono partiti agli inizi di questo mese e dovrebbero concludersi nell'agosto del 2027. A realizzarli sarà l'impresa Edil Tecnica srl del geom. Francesco Paolo Colapinto.

Una trasformazione che lascia spazio a sentimenti contrastanti. Da un lato, la perdita definitiva di un luogo simbolo per intere generazioni di bitontini, che hanno lì vissuto momenti di svago, cultura e aggregazione. L'ennesima ferita inferta al patrimonio culturale cittadino - sebbene si tratti comunque di un immobile di proprietà privata - e, più in generale, un segnale della crisi irreversibile che stanno vivendo le sale cinematografiche, specie nei centri più piccoli. Dall'altro lato, il recupero urbanistico di uno stabile ormai abbandonato e degradato da tempo. L'edificazione di nuove abitazioni, senza dover consumare necessariamente suolo agricolo, rappresenta una soluzione funzionale e sostenibile per dare una concreta risposta alla domanda abitativa cittadina.

La memoria del Cinema Odeon, tuttavia, meriterebbe almeno un ricordo ufficiale: una targa, un'insegna, un angolo dedicato nel nuovo edificio che ne custodisca almeno il nome e la storia. Perché certi luoghi, anche se spariscono fisicamente, non andrebbero mai cancellati dalla coscienza collettiva di una città.
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