Dimiccoli
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Asl Bt, la denuncia: «Mio marito, malato di cancro, respinto dall'ospedale perché non vaccinato»

L'episodio è accaduto all'ospedale "Dimiccoli" di Barletta

Una denuncia pesante quella di Immacolata Iglio, una donna di 61 anni che ha portato alla pubblica attenzione la disavventura vissuta dal marito, 63enne malato di cancro, cui sarebbe stato negato l'ingresso all'ospedale Dimiccoli di Barletta poiché non vaccinato.

I fatti risalirebbero allo scorso 18 gennaio. I due coniugi non si sarebbero sottoposti a vaccino anti-Covid in ragione delle patologie di cui soffrono. «Non siamo no vax, se potessimo ci vaccineremmo» stigmatizza la signora sollevando una questione divenuta di pubblico dominio. Secondo la circolare regionale 131 del 6 gennaio 2022, in Puglia per sottoporsi ad esami e visite, non in urgenza, presso ospedali e strutture sanitarie, il paziente e l'eventuale accompagnatore devono essere in possesso del super green pass o, in alternativa, devono aver effettuato un tampone nelle 48 ore precedenti.

Un fatto che ha sollecitato anche l'interesse del commissario straordinario della Asl BT che ha annunciato degli approfondimenti in merito a quanto denunciato e l'apertura di una indagine interna per rilevare eventuali responsabilità.

«Le disposizioni - afferma Delle Donne - sono chiare a tutti e anche da tempo. Abbiamo garantito da sempre e a tutti accesso alle cure anche a chi, per ragione diverse, non ha potuto ottenere il green pass».

«La notizia del mancato accesso di un paziente nel presidio ospedaliero di Barletta non ci consente di conoscere il dettaglio di quanto accaduto» aggiunge e avverte: «Nomineremo immediatamente una commissione interna per capire cosa sia successo perché è apparentemente contrario rispetto a quanto disposto sia a livello regionale che aziendale. Quando accade che i pazienti non sono in possesso di green pass procediamo con il tampone internamente».

«Questo - continua il commissario straordinario della ASL BT - per assicurare la massima sicurezza a pazienti e operatori. E questo è accaduto più volte anche per pazienti afferenti alla unità operativa di Oncologia. In questo caso stiamo cercando di capire quanto accaduto perché è davvero lontano dalla prassi.

«L'attenzione della unità operativa di Oncologia - conclude Delle Donne - è massima e lo è stata anche nei periodi di più elevata difficoltà operativa. L'attività non si è mai fermata».
  • Cronaca
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