
Attualità
Luca Grisorio: dal liceo Classico di Barletta all’Università di Harvard
Ha vinto una borsa di studio per la prestigiosa università di Boston
Puglia - mercoledì 23 luglio 2025
9.32
Prossimo alla laurea in medicina, Luca Grisorio ha vinto una borsa di studio per la prestigiosa università di Boston: l'Harvard School. Luca ha raccontato, durante l'intervista, la sua storia. Una storia di passione, coraggio e ambizioni verso il futuro.
"Sono uno studente al sesto anno di medicina e frequento l'università di Pavia. Ho frequentato il Liceo Classico Casardi a Barletta e per me questa scuola è stata determinante per quello che oggi si sta rivelando il mio percorso di studi. Sono stato selezionato durante il quarto anno di liceo per trascorrere una settimana a San Miniato, e durante questa settimana mi si sono aperte le porte che poi mi hanno portato a scegliere l'università di medicina. Quando ho scelto l'università che oggi frequento non ero ancora pienamente consapevole, pero mi affascinava l'idea di potermi dedicare alla ricerca biomedica con l'obiettivo di fare un qualcosa che potesse fare del bene.
Le scuole universitarie superiori sono delle realtà non molto conosciute, soprattutto al Sud, ma sono delle realtà che offrono dei percorsi di formazione avanzata con seminari e laboratori paralleli all'università, e c'è un rapporto molto più diretto con i professori e dottorandi. Per gli studenti selezionati i costi di vitto e alloggio sono completamente gratuiti.
Questo mondo mi aveva affascinato, e quando ho partecipato al test di medicina ho scelto proprio l'università di Pavia, scegliendo anche di frequentare una realtà di tipo collegiale. Tutto ciò mi ha permesso di entrare in contatto con tanti altri ragazzi come me, permettendoci di creare una rete di amicizia e collaborazione.
La mia prima esperienza diretta con la ricerca è avvenuta grazie ad una borsa di studio erogata dal collegio che mi ha permesso di frequentare alcuni mesi presso l'Università di Cambridge; e proprio questa esperienza mi ha confermato ciò a cui ambivo all'inizio del mio percorso di studi: fare il ricercatore biomedico.
Tornato da Cambridge ho frequentato il laboratorio di cardiologia molecolare di cui oggi faccio parte e che si pone l'obiettivo di sviluppare dei trattamenti innovativi per delle malattie ereditarie.
Sempre grazie al collegio sono venuto a conoscenza della borsa di studio per i ricercatori, cercando di creare una collaborazione tra il sistema italiano e quello statunitense. Sono stato vincitore di questa borsa di studio che mi permetterà di spendere due mesi alla Harvard American School; utile a creare percorsi formativi e professionali, un modo per entrare in una rete di professionisti che sono un enorme valore aggiunto per la ricerca, e che vedono come base della stessa la collaborazione tra ricercatori.
Per me questa borsa di studio è un'opportunità unica, ed è entusiasmante, perché a Boston la ricerca è al centro degli interessi di tutta la comunità. Un contesto dove scienza, imprenditoria scientifica e attività clinica sono un connubio unico.
Mi piacerebbe che questa opportunità venisse conosciuta anche al Sud, perché nessuno studente, seppur pugliese, proviene da una università del sud.
Il mio obiettivo futuro è quello di fare ricerca, non riesco a pensare ad una attività più nobile. È un percorso tortuoso, soprattutto in Italia, ma nonostante questo il mio sogno è quello di poter essere un ricercatore e avere un impatto positivo sulle persone.
Vorrei che passasse l'idea che arrivare in posti come questi non è un qualcosa di così irraggiungibile, non bisogna essere dei geni, ma serve volontà, coraggio, curiosità e soprattutto trovarsi nel posto giusto al momento giusto".
"Sono uno studente al sesto anno di medicina e frequento l'università di Pavia. Ho frequentato il Liceo Classico Casardi a Barletta e per me questa scuola è stata determinante per quello che oggi si sta rivelando il mio percorso di studi. Sono stato selezionato durante il quarto anno di liceo per trascorrere una settimana a San Miniato, e durante questa settimana mi si sono aperte le porte che poi mi hanno portato a scegliere l'università di medicina. Quando ho scelto l'università che oggi frequento non ero ancora pienamente consapevole, pero mi affascinava l'idea di potermi dedicare alla ricerca biomedica con l'obiettivo di fare un qualcosa che potesse fare del bene.
Le scuole universitarie superiori sono delle realtà non molto conosciute, soprattutto al Sud, ma sono delle realtà che offrono dei percorsi di formazione avanzata con seminari e laboratori paralleli all'università, e c'è un rapporto molto più diretto con i professori e dottorandi. Per gli studenti selezionati i costi di vitto e alloggio sono completamente gratuiti.
Questo mondo mi aveva affascinato, e quando ho partecipato al test di medicina ho scelto proprio l'università di Pavia, scegliendo anche di frequentare una realtà di tipo collegiale. Tutto ciò mi ha permesso di entrare in contatto con tanti altri ragazzi come me, permettendoci di creare una rete di amicizia e collaborazione.
La mia prima esperienza diretta con la ricerca è avvenuta grazie ad una borsa di studio erogata dal collegio che mi ha permesso di frequentare alcuni mesi presso l'Università di Cambridge; e proprio questa esperienza mi ha confermato ciò a cui ambivo all'inizio del mio percorso di studi: fare il ricercatore biomedico.
Tornato da Cambridge ho frequentato il laboratorio di cardiologia molecolare di cui oggi faccio parte e che si pone l'obiettivo di sviluppare dei trattamenti innovativi per delle malattie ereditarie.
Sempre grazie al collegio sono venuto a conoscenza della borsa di studio per i ricercatori, cercando di creare una collaborazione tra il sistema italiano e quello statunitense. Sono stato vincitore di questa borsa di studio che mi permetterà di spendere due mesi alla Harvard American School; utile a creare percorsi formativi e professionali, un modo per entrare in una rete di professionisti che sono un enorme valore aggiunto per la ricerca, e che vedono come base della stessa la collaborazione tra ricercatori.
Per me questa borsa di studio è un'opportunità unica, ed è entusiasmante, perché a Boston la ricerca è al centro degli interessi di tutta la comunità. Un contesto dove scienza, imprenditoria scientifica e attività clinica sono un connubio unico.
Mi piacerebbe che questa opportunità venisse conosciuta anche al Sud, perché nessuno studente, seppur pugliese, proviene da una università del sud.
Il mio obiettivo futuro è quello di fare ricerca, non riesco a pensare ad una attività più nobile. È un percorso tortuoso, soprattutto in Italia, ma nonostante questo il mio sogno è quello di poter essere un ricercatore e avere un impatto positivo sulle persone.
Vorrei che passasse l'idea che arrivare in posti come questi non è un qualcosa di così irraggiungibile, non bisogna essere dei geni, ma serve volontà, coraggio, curiosità e soprattutto trovarsi nel posto giusto al momento giusto".