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Attualità
Marina di Ugento, scoperti in mare pezzi di artiglieria del Settecento
Tra i reperti già riportati in superficie figura un cannone dal peso di 200 kg
Puglia - giovedì 31 luglio 2025
10.33
Alcuni pezzi di artiglieria risalenti ai secoli XVII-XVIII sono stati scoperti nello specchio d'acqua antistante Torre Mozza, località marina di Ugento (provincia di Lecce), a circa 200 metri dalla costa e a una profondità di 4 metri.
Le operazioni di recupero, coordinate dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, sono state eseguite dalla società Asps Archaeo Services con il supporto della Guardia di Finanza – Sezione Operativa Navale di Gallipoli – e del Nucleo Sommozzatori di Taranto.
Tra i reperti già riportati in superficie figura un cannone dal peso di 200 kg, mentre altri due, ciascuno di circa 500 kg, giacciono ancora sul fondale, dove il recupero non è stato possibile. I manufatti sono stati individuati e segnalati da un cittadino residente nella zona.
L'intervento ha permesso non solo di mettere in sicurezza i reperti, prevenendo possibili danneggiamenti o trafugamenti, ma anche di raccogliere preziosi dati che saranno oggetto di futuri studi. Si tratta della prima attività svolta nell'ambito del Protocollo d'intesa siglato il 7 luglio scorso tra il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e il comandante generale della Guardia di Finanza, Andrea De Gennaro.
Le operazioni di recupero, coordinate dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, sono state eseguite dalla società Asps Archaeo Services con il supporto della Guardia di Finanza – Sezione Operativa Navale di Gallipoli – e del Nucleo Sommozzatori di Taranto.
Tra i reperti già riportati in superficie figura un cannone dal peso di 200 kg, mentre altri due, ciascuno di circa 500 kg, giacciono ancora sul fondale, dove il recupero non è stato possibile. I manufatti sono stati individuati e segnalati da un cittadino residente nella zona.
L'intervento ha permesso non solo di mettere in sicurezza i reperti, prevenendo possibili danneggiamenti o trafugamenti, ma anche di raccogliere preziosi dati che saranno oggetto di futuri studi. Si tratta della prima attività svolta nell'ambito del Protocollo d'intesa siglato il 7 luglio scorso tra il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e il comandante generale della Guardia di Finanza, Andrea De Gennaro.