Verso l'8 marzo, dal Consiglio Regionale 150mila euro per sostenere associazioni di donne

Ciascuna iniziativa potrà essere finanziata per un importo massimo di 3mila euro

lunedì 7 marzo 2022 15.06
Da oggi online l'avviso che il Consiglio Regionale Puglia ha voluto lanciare in occasione della Giornata Internazionale dei diritti della donna.

Si tratta di 150mila euro per sostenere associazioni culturali e/o di promozione sociale, fondazioni e imprese, composte in prevalenza da donne (personale dipendente e/o collaboratrici), che, attraverso spettacoli di danza, di teatro, concerti, laboratori, seminari, convegni, workshop, mostre, rassegne, residenze artistiche, si facciano promotrici di iniziative pubbliche sui temi dell'uguaglianza di genere, della conoscenza e del rispetto delle differenze. Ciascuna iniziativa potrà essere finanziata per un importo massimo di 3mila euro.

«Ripartiamo dall'arte e dalla cultura - sottolinea la presidente Loredana Capone - perché non c'è strumento migliore per fare breccia nell'anima delle persone. Il bisogno di parità deve farsi carne e ossa, deve essere guardato dritto negli occhi e gli occhi che lo incontrano devono sapersi spogliare di ogni filtro. È questo il potere dell'arte, nel momento in cui la ricevi ci sei solo tu e lei, e ogni parola, ogni gesto, si fa pensiero nuovo dentro di te. Ecco perché vogliamo che a promuovere la conoscenza e il rispetto delle differenze siano proprio gli artisti pugliesi e tutte quelle realtà che l'uguaglianza la praticano nell'agire ogni giorno. Per questo ci rivolgiamo a quelle associazioni, fondazioni, imprese, la cui compagine sociale si compone in prevalenza di donne, perché promuovere la parità tra i generi significa anche provare a rispondere a uno dei tanti gap presenti sul nostro territorio: l'occupazione femminile».

Sono della Fondazione Symbola i dati che dicono che a fronte di una presenza maggiore di donne nelle università, soprattutto nei percorsi "Arts and Humanities" (19.48% di donne contro l'11.13% di uomini), nel 2020, in Italia, nel Sistema Produttivo Culturale e Creativo solo il 37,9% degli occupati è donna contro il 62,1% di uomini.

«I veri cambiamenti sociali muovono dal cambiamento di ciascuna e ciascuno di noi: non bastano le leggi o le risorse, siamo noi a dover cambiare la nostra cultura», conclude Capone.