
Cronaca
Appalti e favori, il sindaco di Molfetta si difende: «Ho agito per il bene pubblico»
La difesa: «Ha risposto a tutte le domande, spiegando la correttezza del suo operato»
Puglia - sabato 3 maggio 2025
10.23
«Ha risposto su tutto con grande puntualità, spiegando la correttezza del suo operato, improntato esclusivamente al bene pubblico. Confidiamo nella giudice che ha mostrato estrema attenzione nel corso dell'interrogatorio». Queste le parole dell'avvocato Tommaso Poli al termine dell'interrogatorio di Tommaso Minervini.
Per il sindaco, che si è difeso «convintamente» per ben otto ore respingendo le ipotesi accusatorie, sono stati chiesti gli arresti domiciliari il 24 aprile scorso. Con lui rischiano di essere attinte da misure cautelari altre 7 persone - su un totale di 21 indagati - con le accuse, a vario titolo, di corruzione, turbativa d'asta, peculato e falso, per 21 capi di imputazione. L'interrogatorio di Minervini, accusato di avere ricevuto favori per sostegno elettorale, è durato dalle ore 09.30 alle ore 17.30.
Il primo cittadino, eletto nel 2017 e riconfermato nel 2022 dopo avere battuto al ballottaggio Pasquale Drago, ha respinto le accuse «che riteniamo congetturali e alimentate dal convincimento della Procura che l'ingerenza nei procedimenti amministrativi - ha affermato l'avvocato Mario Malcangi - fosse dettata da interessi personali e privatistici e non invece, come si auspica di aver dimostrato, dall'esigenza di essere e di apparire imparziali per tutelare le esigenze della collettività».
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Per il sindaco, che si è difeso «convintamente» per ben otto ore respingendo le ipotesi accusatorie, sono stati chiesti gli arresti domiciliari il 24 aprile scorso. Con lui rischiano di essere attinte da misure cautelari altre 7 persone - su un totale di 21 indagati - con le accuse, a vario titolo, di corruzione, turbativa d'asta, peculato e falso, per 21 capi di imputazione. L'interrogatorio di Minervini, accusato di avere ricevuto favori per sostegno elettorale, è durato dalle ore 09.30 alle ore 17.30.
Il primo cittadino, eletto nel 2017 e riconfermato nel 2022 dopo avere battuto al ballottaggio Pasquale Drago, ha respinto le accuse «che riteniamo congetturali e alimentate dal convincimento della Procura che l'ingerenza nei procedimenti amministrativi - ha affermato l'avvocato Mario Malcangi - fosse dettata da interessi personali e privatistici e non invece, come si auspica di aver dimostrato, dall'esigenza di essere e di apparire imparziali per tutelare le esigenze della collettività».
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