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Sanità
Chirurgia mininvasiva del disco vertebrale: nuove opportunità terapeutiche alla Neurochirurgia al “Di Venere” di Bari
Il laser apre la strada a trattamenti più sicuri e rapidi per le ernie del disco nei pazienti selezionati
Puglia - giovedì 30 ottobre 2025
12.45
Il mal di schiena è tra i disturbi più diffusi nella popolazione generale e una delle principali cause di limitazione delle attività quotidiane e lavorative. In molti casi, la causa è una protrusione o un'ernia del disco, patologie che colpiscono un'ampia fascia di persone, dai giovani agli anziani, e che incidono fortemente sulla qualità della vita.
Oggi, grazie ai progressi della tecnologia e all'esperienza degli operatori, è possibile affrontare tali condizioni patologiche con interventi mininvasivi che riducono dolore, rischi e tempi di recupero.
Centro di riferimento per questo tipo di procedure chirurgiche della ASL Bari, è la Unità operativa di Neurochirurgia dell'Ospedale "Di Venere", diretta dal dottor Bruno Romanelli, affiancato dal neurochirurgo Roberto Settembre. L'equipe si avvale di metodiche quali discolisi, radiofrequenza e laser: tutti strumenti che consentono di trattare ernie e protrusioni discali con estrema precisione.
Il laser, in particolare, agendo a bassa temperatura, permette di "sciogliere" parte del disco intervertebrale in modo controllato, riducendo la compressione nervosa e il dolore, senza necessità di anestesia generale. L'intervento dura circa trenta minuti, viene eseguito in day surgery e il paziente può tornare a casa anche in giornata.
"Queste tecniche – spiega il dottor Settembre - rappresentano un'opzione terapeutica ideale per pazienti anziani o con patologie che sconsigliano interventi più invasivi, ma anche per persone giovani che desiderano un trattamento efficace e con minime cicatrici.
L'approccio mininvasivo consente un rapido ritorno alle attività quotidiane, con risultati sovrapponibili alla chirurgia tradizionale in termini di efficacia e una significativa riduzione del trauma operatorio".
Con l'introduzione delle procedure mininvasive per le patologie del disco e delle tecnologie di neuronavigazione per i tumori cerebrali, la ASL Bari conferma il proprio impegno nel rendere accessibili ai cittadini le più moderne innovazioni della neurochirurgia, valorizzando la professionalità e la competenza delle équipe che operano negli ospedali pubblici del territorio.
"L'obiettivo – sottolinea il dottor Romanelli – è offrire ai pazienti la possibilità di curarsi con tecniche avanzate, in un ospedale pubblico, senza dover rinunciare alla qualità e alla sicurezza garantite da protocolli clinici di alto livello".
Oltre alla chirurgia del rachide, la Neurochirurgia dell'Ospedale "Di Venere" si occupa anche di:
tumori cerebrali e midollari, trattati con l'ausilio di tecnologie di precisione come il neuronavigatore;
idrocefalo (acuto e cronico), con interventi di derivazione ventricolare;
chirurgia del sistema nervoso periferico, tra cui la sindrome del tunnel carpale e i neurinomi;
denervazione delle faccette articolari, tecnica ambulatoriale per il trattamento del dolore lombare cronico.
In particolare, l'utilizzo del neuronavigatore rappresenta un importante passo avanti nella chirurgia dei tumori cerebrali: lo strumento consente al chirurgo di orientarsi all'interno del cranio del paziente con la stessa precisione di un sistema GPS, sovrapponendo in tempo reale le immagini radiologiche (risonanza o TAC) all'anatomia del paziente.
Questa tecnologia permette di pianificare l'accesso più sicuro e di asportare il tumore con la massima accuratezza, riducendo al minimo il rischio di danneggiare le aree cerebrali sane.
Oggi, grazie ai progressi della tecnologia e all'esperienza degli operatori, è possibile affrontare tali condizioni patologiche con interventi mininvasivi che riducono dolore, rischi e tempi di recupero.
Centro di riferimento per questo tipo di procedure chirurgiche della ASL Bari, è la Unità operativa di Neurochirurgia dell'Ospedale "Di Venere", diretta dal dottor Bruno Romanelli, affiancato dal neurochirurgo Roberto Settembre. L'equipe si avvale di metodiche quali discolisi, radiofrequenza e laser: tutti strumenti che consentono di trattare ernie e protrusioni discali con estrema precisione.
Il laser, in particolare, agendo a bassa temperatura, permette di "sciogliere" parte del disco intervertebrale in modo controllato, riducendo la compressione nervosa e il dolore, senza necessità di anestesia generale. L'intervento dura circa trenta minuti, viene eseguito in day surgery e il paziente può tornare a casa anche in giornata.
"Queste tecniche – spiega il dottor Settembre - rappresentano un'opzione terapeutica ideale per pazienti anziani o con patologie che sconsigliano interventi più invasivi, ma anche per persone giovani che desiderano un trattamento efficace e con minime cicatrici.
L'approccio mininvasivo consente un rapido ritorno alle attività quotidiane, con risultati sovrapponibili alla chirurgia tradizionale in termini di efficacia e una significativa riduzione del trauma operatorio".
Con l'introduzione delle procedure mininvasive per le patologie del disco e delle tecnologie di neuronavigazione per i tumori cerebrali, la ASL Bari conferma il proprio impegno nel rendere accessibili ai cittadini le più moderne innovazioni della neurochirurgia, valorizzando la professionalità e la competenza delle équipe che operano negli ospedali pubblici del territorio.
"L'obiettivo – sottolinea il dottor Romanelli – è offrire ai pazienti la possibilità di curarsi con tecniche avanzate, in un ospedale pubblico, senza dover rinunciare alla qualità e alla sicurezza garantite da protocolli clinici di alto livello".
Oltre alla chirurgia del rachide, la Neurochirurgia dell'Ospedale "Di Venere" si occupa anche di:
tumori cerebrali e midollari, trattati con l'ausilio di tecnologie di precisione come il neuronavigatore;
idrocefalo (acuto e cronico), con interventi di derivazione ventricolare;
chirurgia del sistema nervoso periferico, tra cui la sindrome del tunnel carpale e i neurinomi;
denervazione delle faccette articolari, tecnica ambulatoriale per il trattamento del dolore lombare cronico.
In particolare, l'utilizzo del neuronavigatore rappresenta un importante passo avanti nella chirurgia dei tumori cerebrali: lo strumento consente al chirurgo di orientarsi all'interno del cranio del paziente con la stessa precisione di un sistema GPS, sovrapponendo in tempo reale le immagini radiologiche (risonanza o TAC) all'anatomia del paziente.
Questa tecnologia permette di pianificare l'accesso più sicuro e di asportare il tumore con la massima accuratezza, riducendo al minimo il rischio di danneggiare le aree cerebrali sane.


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