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Cronaca
Corruzione negli appalti: perquisito il sindaco di Gioia del Colle
Uno dei casi riguarda l’affidamento dei lavori per la realizzazione di una scuola primaria
Puglia - giovedì 19 giugno 2025
11.30
La Guardia di Finanza sta eseguendo perquisizioni personali su disposizione della Procura di Bari nei confronti di otto persone, tra cui il sindaco di Gioia del Colle, Giovanni Mastrangelo. Gli indagati sono accusati, a vario titolo e in concorso, di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, falsità ideologica, turbativa d'asta e traffico illecito di influenze.
L'indagine si inserisce nel filone di un'inchiesta avviata nei mesi scorsi, che ha svelato un collaudato meccanismo di corruzione tra pubblici ufficiali e imprenditori, finalizzato a condizionare le procedure di selezione dei contraenti in alcune gare d'appalto del settore sanitario. Le indagini hanno permesso di individuare ulteriori episodi illeciti legati ad appalti pubblici in due comuni della provincia di Bari, caratterizzati da modalità operative simili e con vantaggi a favore di un medesimo imprenditore.
Uno dei casi riguarda l'affidamento dei lavori per la realizzazione di una scuola primaria modulare. Secondo l'accusa, sarebbero state condivise informazioni riservate con l'impresa poi aggiudicataria — comprese le caratteristiche tecniche e le stime economiche dell'opera — prima ancora della pubblicazione della gara. Inoltre, sarebbero stati falsificati i documenti relativi alla fattibilità tecnica ed economica, predisposti di fatto dalla stessa impresa.
Il responsabile unico del procedimento (RUP) avrebbe ricevuto in cambio 56 quintali di legna, mentre un suo collaboratore avrebbe accettato la promessa di una tangente da 60.000 euro, svolgendo atti contrari ai propri doveri, tra cui la selezione di operatori economici solo per simulare la regolarità della procedura, e la mancata richiesta di documentazione obbligatoria.
L'indagine si inserisce nel filone di un'inchiesta avviata nei mesi scorsi, che ha svelato un collaudato meccanismo di corruzione tra pubblici ufficiali e imprenditori, finalizzato a condizionare le procedure di selezione dei contraenti in alcune gare d'appalto del settore sanitario. Le indagini hanno permesso di individuare ulteriori episodi illeciti legati ad appalti pubblici in due comuni della provincia di Bari, caratterizzati da modalità operative simili e con vantaggi a favore di un medesimo imprenditore.
Uno dei casi riguarda l'affidamento dei lavori per la realizzazione di una scuola primaria modulare. Secondo l'accusa, sarebbero state condivise informazioni riservate con l'impresa poi aggiudicataria — comprese le caratteristiche tecniche e le stime economiche dell'opera — prima ancora della pubblicazione della gara. Inoltre, sarebbero stati falsificati i documenti relativi alla fattibilità tecnica ed economica, predisposti di fatto dalla stessa impresa.
Il responsabile unico del procedimento (RUP) avrebbe ricevuto in cambio 56 quintali di legna, mentre un suo collaboratore avrebbe accettato la promessa di una tangente da 60.000 euro, svolgendo atti contrari ai propri doveri, tra cui la selezione di operatori economici solo per simulare la regolarità della procedura, e la mancata richiesta di documentazione obbligatoria.