Pinacoteca
Pinacoteca "de Napoli" di Terlizzi
Eventi e cultura

Nuova vita per la Pinacoteca "de Napoli" di Terlizzi

Si parte con un'era in cui il polo museale sarà gestito dalla Cooperativa FeArT

Nuova vita per la Pinacoteca "Michele de Napoli" di Terlizzi. Una nuova era iniziata con l'affidamento alla competenza ed alla professionalità della FeArT che gestisce da anni anche il Museo Diocesano di Molfetta con risultati eccellenti. Professionisti del settore a cui l'amministrazione comunale guidata da Michelangelo De Chirico ha affidato il compito, per ora biennale, di rilancio di un polo a lungo rimasto ai margini degli itinerari virtuosi legati alla cultura in Terra di Bari.
E di questa scelta abbiamo voluto parlare con l'assessora alla Cultura del Comune di Terlizzi, Daniela Zappatore. Questo ciò che ci ha raccontato.

L'INTERVISTA
Assessora, quali sono le più importanti novità che una gestione professionale potrà apportare alla Pinacoteca de Napoli?
La novità più importante è l'aver scelto, per la nostra Pinacoteca un modello innovativo di gestione basato sulla collaborazione tra pubblico e privato. Una gestione professionale come quella affidata a FeArT può apportare diversi vantaggi rispetto alla gestione diretta meramente comunale già ampiamente sperimentata: miglioramento dell'offerta culturale; organizzazione di mostre temporanee curate e di qualità (oltre alla collezione permanente); apertura ad eventi culturali, workshop, attività didattiche e pubbliche relazioni; potenziale collaborazione con partner culturali esterni, scuole, università, network museali. Servizi al pubblico più efficaci; gestione di orari continuativi e flessibili; miglioramento della comunicazione social e web, come già stiamo sperimentando; capacità di fare rete con circuiti culturali regionali e nazionali; attrazione di flussi turistici; possibilità di partecipare in modo più snello a bandi.

Quanto durerà questa concessione e quali sono i termini dell'affidamento?
La concessione resterà in piedi fino a tutto il 2027.

FeArT ha mostrato nel tempo di saper stravolgere il destino del Museo Diocesano di Molfetta, così come è presente il suo zampino nel lancio dell'Infopoint turistico di Giovinazzo. Terlizzi può dunque aspirare anch'essa, grazie ad un polo professionalmente gestito, a flussi turistici con utenza di spessore culturale superiore alla media? Questo tipo di richiesta ha cambiato il destino di molte località pugliesi, nella città dei fiori si può replicare questa operazione?
FeArT gestisce il Museo Diocesano di Molfetta e l'Infopoint di Giovinazzo con risultati positivi per quella che è la sensibilizzazione del pubblico, le iniziative culturali e la maggiore apertura della struttura al territorio. Anche Terlizzi può aspirare ad attrarre un turismo di qualità culturale — soprattutto se la Pinacoteca diventa punto di riferimento per iniziative d'arte, formazione e relazioni culturali con altri poli (es. Bari, Polignano, Bari vecchia, ecc.). Un modello di gestione professionale non può che aumentare la visibilità sul mercato culturale.

Quali sono i prossimi passi da compiere, a suo avviso? In quanto tempo il volto di un polo come la Pinacoteca potrà davvero cambiare ed attirare visitatori?
Alcuni risultati saranno visibili immediatamente. Pensiamo ad esempio agli orari di apertura, alla loro estensione e alla maggiore fruibilità della Pinacoteca. Pensiamo anche alla comunicazione e alla organizzazione di eventi qualificati. Servirà sicuramente più tempo perché la Pinacoteca sia percepita sul territorio in modo più forte, perché migliori il numero di visitatori e si consolidino flussi turistici. Il prossimo passo è aprire l'Infopoint turistico che potrà supportare le attività della Pinacoteca.

Ultima legittima domanda: perché non lo avete fatto prima? Quali difficoltà amministrative avete incontrato?
Non si è fatto prima perché si sono resi necessari dei restauri curati dall'assessore Berardi e dall'ufficio tecnico che hanno determinato la chiusura della Pinacoteca per diversi mesi.
I tempi per l'espletamento di una procedura pubblica che sia trasparente e legittima, la predisposizione di documentazione tecnica, sono, poi, molto lunghi. Approfitto per ringraziare tutti coloro che hanno lavorato perché tutto ciò si realizzasse: l'ufficio cultura nella persone del dirigente Giuseppe Sangirardi e Marianna Cicolella, ma anche l'ufficio appalti col dott. Maldera, Linda Spadaro ed il settore Finanziario. Un lavoro di squadra senza il quale non è possibile raggiungere risultati apprezzabili.
  • Terlizzi
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