
Cronaca
Siccità, anche Cerignola nell'allarme di Coldiretti Puglia: in Capitanata picchi di 38°
Temperature record a inizio giugno, e solo 109 milioni di metri cubi di acqua a disposizione
Puglia - martedì 3 giugno 2025
13.32
E' allarme in Capitanata dove, già ad inizio giugno, sono previsti picchi delle temperature fino a 38 gradi, che potrebbero far degenerare una situazione già gravissima, dove già oggi a causa della mancanza di piogge dei mesi scorsi gli invasi trattengono complessivamente solo 109 milioni di metri cubi, pari al 33% di riempimento, cioè assai meno dei circa 180 milioni, che l'anno scorso, nonostante una distribuzione accorta, riuscirono a garantire acqua per le campagne solo ad inizio estate per poi destinare inevitabilmente le poche risorse rimaste al consumo potabile. A segnalare lo scenario allarmante e il grave deficit idrico è Coldiretti Puglia, sulla base dei dati ANBI, con gli invasi della Capitanata che registrano 67 milioni di metri cubi d'acqua in meno rispetto all'anno scorso.
La principale fonte di approvvigionamento idrico del Tavoliere, seppur in territorio molisano, è la diga di Occhito, che ora contiene 74 milioni di metri cubi d'acqua, pari al 30% dei volumi di riempimento autorizzati, contro gli oltre 138 milioni dello scorso anno e di cui solo 36 milioni di metri cubi saranno utilizzabili per le varie finalità in quanto, sotto il limite dei 40 milioni di metri cubi – considerato "volume morto" - le erogazioni saranno appannaggio quasi esclusivo dell'uso potabile.
Rispetto agli accordi sottoscritti tra Molise e Puglia a partire dal 1978, è necessario – incalza Coldiretti Puglia - imprimere un'accelerata al progetto che prevede la realizzazione di una condotta di 10 km per drenare acqua dall'invaso del Liscione fino all'invaso di Occhito". Un'opera che è necessaria in realtà proprio per le aree più interne del Molise prima ancora che per la Puglia. Il surplus di acqua invasato in diga e non utilizzato dal Molise – aggiunge Coldiretti Puglia - potrebbe poi essere acquistato dalla Puglia, andando così a determinare un abbattimento dei costi per gli stessi utenti molisani, quindi un doppio beneficio per il Molise e un aiuto per il potabile e l'irriguo nelle due regioni limitrofe".
In provincia di Taranto è improcrastinabile riutilizzare l'impianto di sollevamento sul fiume Bradano con almeno due motopompe, per portare nella vasca di raccolta di contrada Girifalco a Ginosa almeno 300 It/sec e potenziare l'impianto di sollevamento sul fiume Tara, per complessivi 600 litri al secondo, necessari per alimentare il comprensorio di Massafra - Palagiano (rete ARIF 300 litri al secondo) e, tramite la condotta Paoloni sui territori di Castellaneta e Palagianello, attraverso il Casello 2 ed il Torrino piccolo (rete Consorzio e Stornara e Tara 300 300 litri al secondo), ma serve anche il ripristino dei pozzi di Palagianello, che possono complessivamente assicurare 100 It/sec, già attivati temporaneamente nel 2024.
Altra boccata d'ossigeno – aggiunge Coldiretti Puglia – può avvenire immettendo nella rete consortile "acqua reflua depurata per il riuso irriguo a servizio delle aree agricole", prodotta dai depuratori di acque reflue di Ginosa, Ginosa Marina e Castellaneta, che possono assicurare complessivamente non meno di 70 litri al secondo e che potrebbero entrare in esercizio in poco tempo, prevedendo l'urgente connessione di detti impianti alle attuali reti di distribuzione irrigua.
Bisogna riattivare i pozzi consortili presenti sull'intero territorio e da tempo in disuso, compresi i pozzi degli acquedotti rurali, prevedendo nel breve periodo anche il prelievo in loco per far fronte alla minor disponibilità di acqua proveniente dalla Diga di Monte Cotugno, per consentire la regolare fornitura idrica della fascia pedemurgiana tarantina, servita dagli acquedotti rurali, alimentati dagli impianti di sollevamento dell'Acquedotto Pugliese, che fornisce acqua potabile . spiega Coldiretti Puglia - anche alle aziende agricole e zootecniche, si propone di riattivare i diversi pozzi consortili presenti sul territorio, come ad esempio quelli di Contrada Serra di Stinge e Contrada Bosco a Laterza, quello di Contrada Rosario a Castellaneta, quelli di Contrada Cunegonda e Contrada Estingeta a Mottola, ma anche completare ed estendere gli schemi irrigui in fase di realizzazione, come quelli in appalto in agro di Martina Franca.
"L'incognita siccità pesa come un macigno sulle prossime campagne agricole che si prospettano pesanti e rischiano di frenare gli investimenti", denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo, nel sottolineare che "i volumi idrici trattenuti dalle dighe sono quasi la metà rispetto a quelli del 2024, l'anno peggiore per le disponibilità idriche nella regione". "Il timore degli agricoltori che si sta trasformando in certezza è di vivere una nuova emergenza, peggiore di quella dello scorso anno con danni per oltre 1 miliardo di euro nelle campagne pugliesi. Da qui l'urgenza di avviare un piano invasi per assicurare in maniera strutturale la disponibilità idrica e prevenire gli effetti dei cambiamenti climatici", ha aggiunto Cavallo.
"Determinante in Puglia ripartire dalle incompiute, dagli interventi di manutenzione straordinaria della diga di Saglioccia, realizzata negli anni 80 e mai entrata in esercizio, con lo sbarramento sul torrente omonimo, affluente di destra del fiume Bradano, in agro di Altamura, in località Tempa Bianca", incalza Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia, nel sottolineare l'importanza 'del recupero funzionale della Diga del Pappadai, opera idraulica in provincia di Taranto che sarebbe utile a convogliare le acque del Sinni per 20 miliardi di litri di acqua da utilizzare per uso potabile e irriguo e una volta ultimata andrebbe a servire l'Alto Salento, ancora oggi irrigato esclusivamente con pozzi e autobotti", aggiunge Piccioni.
Intanto, Coldiretti ha sensibilizzato il Governo ad accelerare nell'erogazione degli aiuti sulle assicurazioni e ad agevolare una riforma del sistema della gestione del rischio, che proprio a causa degli effetti dei cambiamenti climatici si è trovato a dover fronteggiare situazioni mai vissute prima. Basti pensare che il valore assicurato delle produzioni agricole per l'anno 2024 ha raggiunto i 10 miliardi di euro per circa 65 mila imprese agricole.
La principale fonte di approvvigionamento idrico del Tavoliere, seppur in territorio molisano, è la diga di Occhito, che ora contiene 74 milioni di metri cubi d'acqua, pari al 30% dei volumi di riempimento autorizzati, contro gli oltre 138 milioni dello scorso anno e di cui solo 36 milioni di metri cubi saranno utilizzabili per le varie finalità in quanto, sotto il limite dei 40 milioni di metri cubi – considerato "volume morto" - le erogazioni saranno appannaggio quasi esclusivo dell'uso potabile.
Rispetto agli accordi sottoscritti tra Molise e Puglia a partire dal 1978, è necessario – incalza Coldiretti Puglia - imprimere un'accelerata al progetto che prevede la realizzazione di una condotta di 10 km per drenare acqua dall'invaso del Liscione fino all'invaso di Occhito". Un'opera che è necessaria in realtà proprio per le aree più interne del Molise prima ancora che per la Puglia. Il surplus di acqua invasato in diga e non utilizzato dal Molise – aggiunge Coldiretti Puglia - potrebbe poi essere acquistato dalla Puglia, andando così a determinare un abbattimento dei costi per gli stessi utenti molisani, quindi un doppio beneficio per il Molise e un aiuto per il potabile e l'irriguo nelle due regioni limitrofe".
In provincia di Taranto è improcrastinabile riutilizzare l'impianto di sollevamento sul fiume Bradano con almeno due motopompe, per portare nella vasca di raccolta di contrada Girifalco a Ginosa almeno 300 It/sec e potenziare l'impianto di sollevamento sul fiume Tara, per complessivi 600 litri al secondo, necessari per alimentare il comprensorio di Massafra - Palagiano (rete ARIF 300 litri al secondo) e, tramite la condotta Paoloni sui territori di Castellaneta e Palagianello, attraverso il Casello 2 ed il Torrino piccolo (rete Consorzio e Stornara e Tara 300 300 litri al secondo), ma serve anche il ripristino dei pozzi di Palagianello, che possono complessivamente assicurare 100 It/sec, già attivati temporaneamente nel 2024.
Altra boccata d'ossigeno – aggiunge Coldiretti Puglia – può avvenire immettendo nella rete consortile "acqua reflua depurata per il riuso irriguo a servizio delle aree agricole", prodotta dai depuratori di acque reflue di Ginosa, Ginosa Marina e Castellaneta, che possono assicurare complessivamente non meno di 70 litri al secondo e che potrebbero entrare in esercizio in poco tempo, prevedendo l'urgente connessione di detti impianti alle attuali reti di distribuzione irrigua.
Bisogna riattivare i pozzi consortili presenti sull'intero territorio e da tempo in disuso, compresi i pozzi degli acquedotti rurali, prevedendo nel breve periodo anche il prelievo in loco per far fronte alla minor disponibilità di acqua proveniente dalla Diga di Monte Cotugno, per consentire la regolare fornitura idrica della fascia pedemurgiana tarantina, servita dagli acquedotti rurali, alimentati dagli impianti di sollevamento dell'Acquedotto Pugliese, che fornisce acqua potabile . spiega Coldiretti Puglia - anche alle aziende agricole e zootecniche, si propone di riattivare i diversi pozzi consortili presenti sul territorio, come ad esempio quelli di Contrada Serra di Stinge e Contrada Bosco a Laterza, quello di Contrada Rosario a Castellaneta, quelli di Contrada Cunegonda e Contrada Estingeta a Mottola, ma anche completare ed estendere gli schemi irrigui in fase di realizzazione, come quelli in appalto in agro di Martina Franca.
"L'incognita siccità pesa come un macigno sulle prossime campagne agricole che si prospettano pesanti e rischiano di frenare gli investimenti", denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo, nel sottolineare che "i volumi idrici trattenuti dalle dighe sono quasi la metà rispetto a quelli del 2024, l'anno peggiore per le disponibilità idriche nella regione". "Il timore degli agricoltori che si sta trasformando in certezza è di vivere una nuova emergenza, peggiore di quella dello scorso anno con danni per oltre 1 miliardo di euro nelle campagne pugliesi. Da qui l'urgenza di avviare un piano invasi per assicurare in maniera strutturale la disponibilità idrica e prevenire gli effetti dei cambiamenti climatici", ha aggiunto Cavallo.
"Determinante in Puglia ripartire dalle incompiute, dagli interventi di manutenzione straordinaria della diga di Saglioccia, realizzata negli anni 80 e mai entrata in esercizio, con lo sbarramento sul torrente omonimo, affluente di destra del fiume Bradano, in agro di Altamura, in località Tempa Bianca", incalza Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia, nel sottolineare l'importanza 'del recupero funzionale della Diga del Pappadai, opera idraulica in provincia di Taranto che sarebbe utile a convogliare le acque del Sinni per 20 miliardi di litri di acqua da utilizzare per uso potabile e irriguo e una volta ultimata andrebbe a servire l'Alto Salento, ancora oggi irrigato esclusivamente con pozzi e autobotti", aggiunge Piccioni.
Intanto, Coldiretti ha sensibilizzato il Governo ad accelerare nell'erogazione degli aiuti sulle assicurazioni e ad agevolare una riforma del sistema della gestione del rischio, che proprio a causa degli effetti dei cambiamenti climatici si è trovato a dover fronteggiare situazioni mai vissute prima. Basti pensare che il valore assicurato delle produzioni agricole per l'anno 2024 ha raggiunto i 10 miliardi di euro per circa 65 mila imprese agricole.