
Attualità
Corato, firmato il protocollo d’intesa per il rinnovamento della rete elettrica cittadina
Legambiente pone delle questioni sul tema, tra pro e contro
Puglia - mercoledì 8 ottobre 2025
8.43
Con la firma del protocollo d'intesa tra il Comune di Corato ed Enel Distribuzione, si apre una fase cruciale per il futuro infrastrutturale della città. Il documento, sottoscritto dal sindaco Corrado De Benedittis e dai vertici della società, prevede una serie di interventi per l'ammodernamento, il potenziamento e il rifacimento della rete elettrica cittadina.
Un piano ambizioso, che mira a rendere Corato più moderna, resiliente e sostenibile. In un momento cruciale per il futuro delle città italiane, segnate dalla necessità di coniugare sviluppo tecnologico e sostenibilità ambientale, il Comune di Corato ha formalizzato un accordo strategico con Enel Distribuzione. Il protocollo d'intesa, siglato nelle scorse settimane, rappresenta un passo decisivo verso l'ammodernamento, il potenziamento e la razionalizzazione della rete elettrica cittadina.
Si tratta di un progetto articolato e ambizioso, volto a garantire una maggiore efficienza del servizio, una migliore integrazione delle energie rinnovabili e una riduzione significativa delle criticità infrastrutturali. Un'iniziativa che, per dimensioni e implicazioni, si inserisce a pieno titolo nelle politiche di transizione ecologica previste dai piani nazionali ed europei.
Una città che sceglie la modernità senza dimenticare la sua identità
Il piano prevede interventi su più livelli: dalla sostituzione delle linee aeree con impianti interrati, alla realizzazione di nuove cabine tecnologiche, fino all'introduzione di strumenti avanzati di monitoraggio digitale e gestione intelligente dell'energia. L'obiettivo è chiaro: costruire una rete più sicura, più stabile, capace di rispondere alle esigenze del presente e alle sfide del futuro.
Nelle parole del sindaco Corrado De Benedittis, l'accordo «segna una tappa storica per Corato, una città che intende dotarsi di infrastrutture all'altezza del proprio potenziale, rimanendo fedele al principio che ogni trasformazione debba essere accompagnata dalla responsabilità e dall'ascolto del territorio».
Il grande assente: l'elettrodotto di Via Massarenti
Tuttavia, nel quadro di una progettualità così ampia, non può non colpire l'assenza di qualsiasi riferimento all'elettrodotto di Via Massarenti, infrastruttura da anni al centro del dibattito cittadino per la sua collocazione in prossimità delle abitazioni e per le ricadute ambientali e sanitarie sollevate da numerose voci della società civile.
Legambiente evidenzia con fermezza l'assenza di questo tema nella comunicazione ufficiale. Un silenzio che appare tanto più significativo alla luce della storia recente: l'attuale sindaco, Corrado De Benedittis, fu in passato tra i protagonisti dei comitati cittadini che chiedevano con determinazione il suo spostamento, poi, l'interramento.
È pertanto naturale domandarsi quale sia oggi l'orientamento dell'amministrazione comunale rispetto a una questione che, per molti, rappresenta ancora una ferita aperta e non sanata.
Radici, memoria, responsabilità
Governare significa scegliere. Ma significa anche riconoscere i nodi irrisolti e affrontarli con onestà e coerenza. Non può esserci piena transizione verso il futuro se il presente continua a portare con sé aree di disagio e silenzio istituzionale.
In questo senso, la storia nazionale e anche cittadina può offrire figure simboliche che incarnano l'essenza del legame tra identità, impegno e determinazione.
Antonello Cuccureddu, terzino tenace della Juventus e della Nazionale negli anni Settanta, rappresenta — con la sua incrollabile disciplina difensiva — l'immagine di chi presidia il proprio campo con rigore e coerenza, senza cedere di fronte alle difficoltà. È la metafora di una politica che non dimentica, che non si volta dall'altra parte, che resta attaccata ai suoi principi.
Aldo Maldera, anch'egli terzino, originario proprio di Corato, fu interprete di un calcio fatto di fatica e nobiltà. Maldera spingeva sulla fascia sinistra con forza silenziosa e costante, incarnando la volontà di costruire gioco, avanzare con metodo, non perdere mai il contatto con il centro. È l'immagine di una città che avanza, sì, ma senza dimenticare chi resta indietro.
E infine, Lino Banfi, icona culturale nazionalpopolare, simbolo di umanità semplice e autentica, ci ricorda — con la forza della sua bonomia — che l'etica pubblica non vive solo nei documenti ufficiali, ma nelle parole che si mantengono, nei cittadini che si ascoltano, nelle promesse che si onorano, nei dialoghi che si mantengono costantemente.
Costruire il futuro con tutte le sue parti
Il protocollo con Enel Distribuzione è, senza dubbio, un atto importante e lungimirante. Ma affinché tale progetto sia davvero completo, non può eludere questioni sostanziali come quella dell'elettrodotto di Via Massarenti. La sostenibilità, per essere tale, deve essere anche sociale, ambientale, partecipata.
Corato ha oggi l'opportunità di farsi modello di città che innova senza smarrire la propria coscienza civica. Ma per farlo è necessario colmare le lacune, aprire i dossier rimasti sospesi, dare voce a chi da tempo attende risposte.
Solo così sarà possibile costruire una rete non solo elettrica, ma anche di fiducia collettiva. Perché una città si modernizza non solo con la tecnologia, ma con il coraggio della verità, la tenacia del confronto, e l'onore della coerenza.
Conclusione: Un Futuro Luminoso (ma senza zone d'ombra)
Affrontare con trasparenza la questione dell'elettrodotto non significa rallentare il progresso, ma, bensì rafforzarlo con il contributo attivo della cittadinanza.
La richiesta di Legambiente di riaprire un confronto pubblico sul tema appare dunque fondata. In un contesto in cui le scelte infrastrutturali hanno ricadute dirette sulla qualità della vita delle persone, il dialogo tra amministrazione e cittadini deve rimanere costante, strutturato e realmente partecipativo.
Un piano ambizioso, che mira a rendere Corato più moderna, resiliente e sostenibile. In un momento cruciale per il futuro delle città italiane, segnate dalla necessità di coniugare sviluppo tecnologico e sostenibilità ambientale, il Comune di Corato ha formalizzato un accordo strategico con Enel Distribuzione. Il protocollo d'intesa, siglato nelle scorse settimane, rappresenta un passo decisivo verso l'ammodernamento, il potenziamento e la razionalizzazione della rete elettrica cittadina.
Si tratta di un progetto articolato e ambizioso, volto a garantire una maggiore efficienza del servizio, una migliore integrazione delle energie rinnovabili e una riduzione significativa delle criticità infrastrutturali. Un'iniziativa che, per dimensioni e implicazioni, si inserisce a pieno titolo nelle politiche di transizione ecologica previste dai piani nazionali ed europei.
Una città che sceglie la modernità senza dimenticare la sua identità
Il piano prevede interventi su più livelli: dalla sostituzione delle linee aeree con impianti interrati, alla realizzazione di nuove cabine tecnologiche, fino all'introduzione di strumenti avanzati di monitoraggio digitale e gestione intelligente dell'energia. L'obiettivo è chiaro: costruire una rete più sicura, più stabile, capace di rispondere alle esigenze del presente e alle sfide del futuro.
Nelle parole del sindaco Corrado De Benedittis, l'accordo «segna una tappa storica per Corato, una città che intende dotarsi di infrastrutture all'altezza del proprio potenziale, rimanendo fedele al principio che ogni trasformazione debba essere accompagnata dalla responsabilità e dall'ascolto del territorio».
Il grande assente: l'elettrodotto di Via Massarenti
Tuttavia, nel quadro di una progettualità così ampia, non può non colpire l'assenza di qualsiasi riferimento all'elettrodotto di Via Massarenti, infrastruttura da anni al centro del dibattito cittadino per la sua collocazione in prossimità delle abitazioni e per le ricadute ambientali e sanitarie sollevate da numerose voci della società civile.
Legambiente evidenzia con fermezza l'assenza di questo tema nella comunicazione ufficiale. Un silenzio che appare tanto più significativo alla luce della storia recente: l'attuale sindaco, Corrado De Benedittis, fu in passato tra i protagonisti dei comitati cittadini che chiedevano con determinazione il suo spostamento, poi, l'interramento.
È pertanto naturale domandarsi quale sia oggi l'orientamento dell'amministrazione comunale rispetto a una questione che, per molti, rappresenta ancora una ferita aperta e non sanata.
Radici, memoria, responsabilità
Governare significa scegliere. Ma significa anche riconoscere i nodi irrisolti e affrontarli con onestà e coerenza. Non può esserci piena transizione verso il futuro se il presente continua a portare con sé aree di disagio e silenzio istituzionale.
In questo senso, la storia nazionale e anche cittadina può offrire figure simboliche che incarnano l'essenza del legame tra identità, impegno e determinazione.
Antonello Cuccureddu, terzino tenace della Juventus e della Nazionale negli anni Settanta, rappresenta — con la sua incrollabile disciplina difensiva — l'immagine di chi presidia il proprio campo con rigore e coerenza, senza cedere di fronte alle difficoltà. È la metafora di una politica che non dimentica, che non si volta dall'altra parte, che resta attaccata ai suoi principi.
Aldo Maldera, anch'egli terzino, originario proprio di Corato, fu interprete di un calcio fatto di fatica e nobiltà. Maldera spingeva sulla fascia sinistra con forza silenziosa e costante, incarnando la volontà di costruire gioco, avanzare con metodo, non perdere mai il contatto con il centro. È l'immagine di una città che avanza, sì, ma senza dimenticare chi resta indietro.
E infine, Lino Banfi, icona culturale nazionalpopolare, simbolo di umanità semplice e autentica, ci ricorda — con la forza della sua bonomia — che l'etica pubblica non vive solo nei documenti ufficiali, ma nelle parole che si mantengono, nei cittadini che si ascoltano, nelle promesse che si onorano, nei dialoghi che si mantengono costantemente.
Costruire il futuro con tutte le sue parti
Il protocollo con Enel Distribuzione è, senza dubbio, un atto importante e lungimirante. Ma affinché tale progetto sia davvero completo, non può eludere questioni sostanziali come quella dell'elettrodotto di Via Massarenti. La sostenibilità, per essere tale, deve essere anche sociale, ambientale, partecipata.
Corato ha oggi l'opportunità di farsi modello di città che innova senza smarrire la propria coscienza civica. Ma per farlo è necessario colmare le lacune, aprire i dossier rimasti sospesi, dare voce a chi da tempo attende risposte.
Solo così sarà possibile costruire una rete non solo elettrica, ma anche di fiducia collettiva. Perché una città si modernizza non solo con la tecnologia, ma con il coraggio della verità, la tenacia del confronto, e l'onore della coerenza.
Conclusione: Un Futuro Luminoso (ma senza zone d'ombra)
Affrontare con trasparenza la questione dell'elettrodotto non significa rallentare il progresso, ma, bensì rafforzarlo con il contributo attivo della cittadinanza.
La richiesta di Legambiente di riaprire un confronto pubblico sul tema appare dunque fondata. In un contesto in cui le scelte infrastrutturali hanno ricadute dirette sulla qualità della vita delle persone, il dialogo tra amministrazione e cittadini deve rimanere costante, strutturato e realmente partecipativo.