LA PUGLIA NEL PALLONE - Orgoglio Lecce, delusione Bari, incubo Foggia, baratro Brindisi

Prima di entrare nel mero racconto agonistico dell'ultima domenica calcistica di aprile del calcio pugliese alcune premesse ci sembrano del tutto doverose d'obbligo: in primis le nostre più sentite condoglianze alla famiglia dello sfortunatissimo Graziano Fiorita, oltre naturalmente a dirigenza e staff tecnico del Lecce calcio. Poi, a tal proposito, non possiamo di certo esimerci dal sottolineare l'ennesima multipla mancanza di rispetto da parte di Lega e FIGC verso il calcio cosiddetto "di provincia", laddove in casi del tutto similari a quello di Graziano Fiorita si è optato per il rinvio della partita senza se e senza ma.Che dire, l'ennesima pagina nera del calcio italiano, quest'anno peraltro già distintosi in negativo per l'aver negato un minuto di silenzio per i quattro ragazzi foggiani morti in un tragico incidente stradale poco dopo Potenza-Foggia dello scorso 13 ottobre: quasi a voler ancora una volta ribadire il concetto che la morte non è uguale per tutti, quando invece a lorsignori sarebbe sufficiente leggere la celebre "livella" del grande Totò.
Per tutte queste ragioni ci sentiamo di sposare in toto l'iniziativa del Lecce, che domenica sera ha deciso di scendere in campo indossando una maglia bianca, senza stemmi, senza sponsor e senza colori ma con su impressa ben chiara la scritta "nessun valore, nessun colore".
Per quel che riguarda il campo, al "Gewiss Stadium" di Bergamo si è finalmente visto un Lecce determinato, con cuore, grinta e attributi, e che nel primo tempo non solo ha resistito più che bene agli assalti della squadra di Gasperini, ma è riuscito a trovare quel gol del vantaggio con il rigore di Jesper Karlssson che per larghi tratti del match ha pienamente legittimato, fino a mangiarsi letteralmente il gol del raddoppio con Pierotti che spara in curva tutto solo dinanzi a Carnesecchi. Un errore che il Lecce di lì a poco pagherà caro con l'ingenuità dello stesso Karlsson, autore del fallo sul furbo ed esperto Cuadrado.
Raggiunto sul pari, il Lecce non ha poi rischiato praticamente nulla, riuscendo a portare in porto un risultato di assoluto prestigio, che lascia tanto amaro in bocca, non tanto per il gol sbagliato da Pierotti sul 1-0, quanto per i tanti, troppi punti persi dinanzi a squadre come ad esempio Como, Venezia o Udinese che magari oggi avrebbero potuto costituire un buon margine di sicurezza su Empoli e Venezia.
E per un Lecce che ha un sussulto di speranza, in Serie B c'è un Bari sconfitto al San Nicola dal Modena che in sostanza dice quasi addio ai playoff.
Al netto del 1-2 finale, la sconfitta della squadra di Longo, soprattutto nel primo tempo ci è parsa netta, con i "canarini emiliani" apparsi nettamente più ordinati e concreti dei padroni di casa, incapaci nella ripresa di sfruttare la superiorità numerica per l'espulsione peraltro molto discutibile del modenese Di Pardo. Una decisione, quella del direttore di gara Aureliano di Bologna e del VAR, che a nostro avviso fa il paio con il rigore abbastanza generoso concesso agli emiliani per fallo di Maita su Palumbo.
Con questa sconfitta il Bari resta ottavo, ma a pari punti con Cesena e Modena, ma con gli scontri diretti a sfavore nei confronti proprio dei modenesi.
Per un Bari che delude in B, in Serie C c'è un Foggia ormai piombato in pieno incubo retrocessione. A nulla è infatti servito lo zero a zero di Picerno, reso del tutto inutile ai fini salvezza prima dalla vittoria della Casertana a Trapani, che ha significato sorpasso in classifica dei campani sui "satanelli", e poi dalla vittoria del Messina per 2-1 sulla Juventus Next Gen, risultato che ha consentito ai siciliani di contenere il distacco dalla quartultima (il Foggia, per l'appunto…), per poi giocarsi la salvezza nel doppio spareggio di maggio. Ad alimentare ulteriormente il pessimismo cosmico in casa foggiana c'è anche il recentissimo precedente dello Zaccheria, dove il Messina si è imposto per 2-1.
Dall'incubo Foggia, al baratro Brindisi. Al "Miramare" di Manfredonia è andato infatti in scena l'atto conclusivo di quella che per i biancazzurri messapici di Nicola Ragno si è rivelata come una vera e propria agonia che ha avuto inizio sin dalla prima giornata di campionato, con quel -12 poi diventato -14 certo, ma anche con una squadra che, siamo convinti, aveva sicuramente nelle sue corde, se non la salvezza diretta almeno la disputa dei playout in casa, come si evince dai 38 punti della Real Acerrana (ad oggi prima squadra a salvarsi), ai 36 dell'Ugento e i 35 del Manfredonia, probabilissime protagoniste di un playout tutto pugliese, la cui perdente andrà a rendere ulteriormente interessante un campionato di Eccellenza pugliese 2025/26 che già vedrà ai nastri di partenza squadre come Brindisi, Taranto, Bisceglie, Gallipoli, Bitonto e Galatina.